SPIDER-MAN FOREVER

di Michele "Mickey" Miglionico

Introduzione
Questa è la prima saga della serie "L'Uomo Ragno" pubblicata da Marvel IT, che si svolge dopo L'UOMO RAGNO 299 (Marvel Italia). Per come ho concepito e pianificato la mia gestione degli episodi, queste prime sei storie di Spidey rappresentano un ideale primo ciclo (di quattro) in cui cerco di risolvere la maggior parte delle questioni irrisolte delle serie originali... per questo l'ho intitolato "Spider-man Forever", citando l'opera di Busiek e Stern. Inoltre, questa Ultimate Edition di "L'Uomo Ragno" #1/6 rivede e corregge gli episodi originari, modificando alcuni dettagli. Buona lettura!

Capitolo primo
SIMBIONTI

New York City, Queens, appartamento di Peter Parker. Sera.
La vita di Peter Parker è sempre stata così drammatica da non sembrare verosimile. Aveva perso da poco sua moglie Mary Jane in un incidente aereo. E stentava ancora ad accettarlo. Il funerale era stato già celebrato. A volte la sua rediviva zia May lo trovava seduto, al buio, su una poltrona del soggiorno.
"Peter... tutto ok?" "Sì, zia... io... devo farmene una ragione. Ormai è successo e, anche se non riesco a capacitarmene... non ci posso fare niente" "Sai, Peter... credo di essere una donna segnata dalla sventura. Prima perdere Ben davanti agli occhi... poi Nathan... l'illusione flebile che i tuoi fossero ancora vivi... il rapimento da parte di quel mostro... e ora MJ. Cos'ho fatto di male? Ho vissuto con persone meravigliose che puntualmente ho perduto... se dovessi perdere te..." " Zia... se ti può consolare, la mia vita è ancora più segnata della tua... i miei genitori, il capitano Stacy, Gwen, Harry, mia figlia, mia moglie... li ho persi tutti. È il flagello dei Parker" "No, basta, Peter... non dobbiamo neanche pensarle, queste cose".
Gli venne l'impulso di dirle che moltissime disgrazie erano colpa del suo alter ego, ma non ne ebbe il coraggio. I due si abbracciarono piangendo.
Cercarono di passare la serata rievocando i bei ricordi, il primo incontro con Mary Jane, tutti i bei momenti passati insieme ... tutto per cercare di superare una disgrazia voluta da un fato bizzarro.

Il mattino dopo, May affilò tutte le sue armi per alleviare le sofferenze di Peter: gli portò colazione e giornale a letto, per ricoprirlo d'attenzioni.
" Grazie... non dovevi" disse Peter, dandole un bacio sulla fronte. Sorseggiando il caffè, afferrò il Daily Bugle e prese a sfogliarlo. Un trafiletto in decima pagina lo colpì.
"Il Ravencroft, un angolo di paradiso - Dopo la riapertura, la dr.ssa Kafka continua a mietere successi - Centinaia i pazienti riabilitati o in via di riabilitazione", recitavano i vari titoli e sottotitoli.
"Wow. È tantissimo tempo che non vedo la dottoressa" rifletteva Peter tra sé e sé. "Sono successe così tante cose... mi ero persino dimenticato che prima aveva l'istituto aveva chiuso, poi era passato nelle mani del Dottor Ansia... e ora è di nuovo Ashley a dirigerlo, e io nemmeno lo sapevo. Eppure mi è stata sempre di così grande aiuto... Credo che farò una capatina... sarà una buona occasione per riprendere i contatti".
Così, dopo aver finito la colazione, salutò calorosamente sua zia e uscì. Indossò il costume in un angolo buio di un vicolo e si diresse verso il centro psichiatrico.

Istituto Ravencroft. Mattina.
Si presentò alla porta dell'istituto e venne accolto da Ashley Kafka.
"Uomo Ragno! Come mai da queste parti?" "Ho pensato che era molto tempo che non ci vedevamo, Ashley" "Oh... entra pure" e si accomodarono nel suo studio privato.
"Ho saputo grandi cose sull'istituto" "Grazie... in effetti abbiamo fatto grandi progressi con..."
Qualcuno bussò alla porta ed entrò.
" ... Shriek?" bisbigliò a se stesso Peter, mentre vedeva raggiungerli una donna dalla chioma bruna, i cui lineamenti le ricordavano la sua vecchia nemica. Però non aveva più la pelle d'avorio, né segni della sua precedente vita: sembrava un classico paramedico.
" Hai visto, Uomo Ragno? Ti ricordi di Frances, vero?" "Sì... l'ultima volta che l'ho vista aveva contratto il virus Carrion..." "Esatto, ma grazie all'aiuto dello S.H.I.E.L.D.  abbiamo sviluppato un antivirale che l'ha guarita. Poi la mia terapia ha fatto il resto. Ora lavora come mia assistente: i suoi poteri psichici sono molto efficaci nelle cure psichiatriche, e i suoi poteri sonici un importante sistema di sicurezza" "Incredibile... e come mai non ne sapevo niente?"  "Sono informazioni riservatissime. Sai, direzioni governative, in cambio dei finanziamenti. Se proprio lo vuoi sapere, grazie agli sforzi incrociati miei e di Frances siamo riusciti a organizzare rivoluzionarie terapie di gruppo, e abbiamo guarito tutti i mostri di Zemo, compresa Nocturna" "Ah, era a questo che si riferivano i giornali. Ma Nocturna mi è sempre sembrata restia a qualsiasi genere di aiuto. Come avete fatto?" "Lo S.H.I.E.L.D. l'ha catturata e poi ce l'ha affidata... comunque è stato un grande successo che ha convinto il governo a finanziare ulteriormente l'istituto. Qui ormai ci lavorano definitivamente anche John Jameson, Malcom McBride e Edward Whelan, sai? È un piccolo angolo di purgatorio..."
L'Uomo Ragno rimase qualche secondo in silenzio, rimuginando, poi la dottoressa riprese:
"Ragno, hai cercato Carnage? Sono molto preoccupata. Da quando me l'hanno tolto...." "Kasady? Ma l'ultima volta che l'ho visto era intrappolato in una prigione cosmica!" "Sì? Da quel che so, era stato messo in un carcere di massima sicurezza. E si dice che Venom vi sia penetrato e abbia riassorbito la sua progenie. Poi Kasady è scappato, tanto per cambiare..."  "Mah! Non ne ero a conoscenza... ma c'è un dubbio su di lui che mi assilla da molto, Ashley... tu che lo hai avuto in cura, ne saprai più di me. Il suo simbionte aveva alterato il suo flusso sanguigno in modo da essere sempre rigenerabile : poi ho notato che non aveva più questa facoltà da... quando mi ha posseduto [in realtà possedette Ben Reilly in La tela di Carnage]. Che mi sai dire in proposito?" "Bè, interessante che ti sia venuto in mente questo dubbio. Non credo di avertene mai parlato... durante quella separazione, il simbionte aveva autonomamente rialterato il flusso sanguigno di Kasady, tanto da indebolire l'ospite una volta abbandonatolo. Altrimenti, come dici tu, Cletus avrebbe potuto generare un nuovo simbionte. Da quando si sono riuniti, da quel che so, la situazione non è cambiata. Altrimenti ora Carnage sarebbe tornato..." "Beh, spero non giochi di nuovo quello scherzetto, altrimenti..." "... guarda che Kasady è pericoloso anche senza simbionte... ah, Frances, volevi comunicarmi qualcosa?"
Shriek sorrise ironicamente e disse "No... volevo solo vedere chi fosse con te. Ragno, è strano vederti così... in questa luce, senza rancori..." "Anche per me è strano, Frances. Ma è meglio così, no?"
La ragazza si congedò e lasciò soli Ashley e il Ragno.
"Ashley, io ho piena fiducia in te come professionista. E credo che solo tu possa aiutarmi. Sto passando un periodo orribile e... ho bisogno del tuo aiuto... e naturalmente sono disposto a retribuirti" "Se ho capito bene, vuoi che ti faccia da psicoterapeuta" "Esatto" "Mi fa molto piacere la tua richiesta... credo che un ottimo punto di partenza sia svelarmi la tua vera identità. Non posso aiutarti se non conosco chi c'è dietro la maschera" "Dovrei...? Ashley, ho rivelato la mia identità spontaneamente solo due volte nella mia vita, e ho avuto due ottime ragioni per farlo. Su questo aspetto credo di essere molto riservato. La maggior parte delle volte ho avuto dei problemi, riguardo la scoperta della mia identità" "Io ti capisco, ma credo anche che sarebbe ora di liberarti di questo fardello il più possibile, soprattutto con persone fidatissime, con amici o parenti... e sai che puoi fidarti di me" "Io... ci devo pensare. Ora vado... nella speranza di trovare Cletus e portartelo" "Allora inizieremo ad attrezzarci. Vai, ora".

Purtroppo la caccia a Kasady per tutta la metropoli non diede nessun frutto e Peter dovette tornare a casa al pomeriggio tardo, senza trovare sua zia ad aspettarlo.
"May?". Guardandosi intorno, vide che riposava sul divano, e si tranquillizzò.
All'improvviso, senza che il suo sesto senso lo avvisasse, sentì picchiettare alla finestra... si girò, e vide Venom, che leccava il vetro della finestra con la sua bavosa lingua disumana.
"Ciao, Peter. Dobbiamo parlare". In un nanosecondo una folla di pensieri invase la mente di Peter. "Cosa vuole da me? Com'è possibile che si sia ricordato di me? Aveva cancellato questo ricordo quando... il simbionte aveva simulato la propria morte. Che abbiano simulato anche questo?"
"Chi sei? Cosa vuoi?" si sforzò di fingere Peter, senza essere troppo convincente.
"Dai, Peter, non c'è bisogno di fare il finto tonto... so che sei l'Uomo Ragno". Era esattamente quello che Peter non voleva sentirsi dire. "Ma come...?" "Esci. Ti devo parlare. Per i prossimi... beh, venti minuti... vengo in pace" "Perché mi dovrei fidare di te?" "Altrimenti sfondo la finestra e vado a fare una visita a quella simpatica vecchietta lì dietro".
Così Peter, quatto quatto, aprì la porta e uscì. Eddie Brock, intanto, aveva ritirato il simbionte per dimostrare le proprie intenzioni. Poi presero a camminare come se nulla fosse per il quartiere.
" Peter, in passato abbiamo già stipulato dei patti di non"belligeranza. Ti propongo di ripetere un'ultima volta l'esperienza per... affrontare una minaccia comune" "Carnage" "Esatto. Sai che è un mio pallino" "Ma cavolo... prima si libera dalla prigione di Silver Surfer... poi tu ti sei mangiato il suo simbionte... e ora?" "Non è servito a niente. L'alieno si è rigenerato dal sangue dell'ospite" "Mi pareva strano..." "E non è finita qui. Sento che ha intenzione di sterminare tutti i superstiti della nostra specie... ha emesso un grido psichico per indebolirci ed individuarci... ed è stato proprio lo shock per quel segnale a risvegliare il mio ricordo... sulla tua identità" "Oh, di bene in meglio" "E se non mi ha ancora trovato... vuol dire che è andato prima dagli altri" "Gli altri chi?" "Gli altri cinque simbionti, quella della Fondazione per la Vita. Quattro esemplari liberi e uno con ospite, tutti imprigionati in un centro di ricerche alla periferia della città".

Contemporaneamente, nel centro di ricerche xenobiologiche...
Le supposizioni di Venom erano giuste. In quel momento, grazie ai suoi poteri mimetici, Carnage stava penetrando nel centro... e stava sterminando tutto il personale che gli si parava davanti, fino alla sala di massima sicurezza che custodiva le sue cinque prede.
Donna, l'unica ospite ancora viva, ebbe un sussulto quando vide il suo fratellastro.
"Kasady" fu l'ultima parola che disse. Pochi secondi dopo, Carnage aveva assorbito i cinque alieni e la femmina umana, diventando più forte e più potente.

Dall'altra parte della città...
"Allora, cosa hai in mente?" disse l'Uomo Ragno a Venom, mentre uscivamo a volteggiare per i tetti della Grande Mela.
" Non so, andiamo verso la meta più plausibile di quel pazzo... e se saremo abbastanza fortunati incapperemo in lui" " Sfortunati, vorrai dire" " Non metterti a fare umorismo con me"
Passarono pochi minuti, quando, come auspicato da Brock, le strade dell'Uomo Ragno, di Venom e di Carnage si incrociarono.
" Eddie... quella macchia rossa lì... non è...?" " Sììììì " sibilò.
Intanto quella macchia si fece sempre più vicina, fino a rendere visibili i tratti del più temibile serial killer del pianeta.
" Salve, ragazzi. Mi fa piacere vedervi dopo tutto questo tempo " disse Kasady, saltando loro addosso con lame simbiotiche al posto delle mani.
Venom e Spidey evitarono i colpi, ma la lotta si faceva sempre più agguerrita, Carnage non lasciava un attimo di tregua. Peter usò la tecnica "parlo-per-distrarti" con il killer.
" Cletus, saresti così gentile da spiegarci come diavolo hai fatto a fuggire dalla prigione cosmica?" " Siamo curiosi oggi, eh? Bè, un bel giorno la gabbia si è frantumata. Crack. Mi hanno detto che è successo lo stesso giorno della morte di un pezzo grosso... un certo Galactus" [Carnage non lo sa, ma la morte di Galactus ha creato un'onda d'urto cosmica che è entrata in risonanza con la gabbia di Silver Surfer e l'ha frantumata]. Ed ecco qui il vostro peggior incubo".

Rifugio dei Sinistri Sei. Soho.
" Allora, facciamo il punto della situazione. Il figlio di Kraven è tornato in Russia e ha detto di non voler più avere a che fare con la criminalità newyorkese. L'Uomo Sabbia è tornato dall'altra parte della barricata". 
" Come? " interruppe Mysterio, che indossava a sorpresa il costume con la testa fumogena.
" Ho saputo che quella troia di Silver Sable ha aperto un'inchiesta privata sul ritorno al crimine di Flint. Così ha scoperto che è stato Wizard a... condizionarlo, in un certo senso. Bè, non volevo essere nei suoi panni quando il Branco Selvaggio lo ha catturato e costretto a invertire il processo" " Incredibile... " commentò l'Avvoltoio.
" Dicevo: Venom è meglio se ce lo lasciamo alle spalle. Octopus è meglio perderlo che trovarlo. E poi... dobbiamo sperare che tutta questa faccenda di Ward si risolva per il meglio, altrimenti..." " Non dobbiamo tener conto di quella " disse Mysterio " dobbiamo stare dalla parte che ci conviene. Ci avevano chiesto di uccidere Ward - per ottime ragioni - e non ci siamo riusciti. Ora Ward ci ha ingaggiati per uccidere l'Uomo Ragno. E noi lo faremo con piacere" " Credo che dovremmo escogitare un piano... attaccarlo uno alla volta, per sfiancarlo... per poi finirlo definitivamente" " È un buon piano... e poi sei tu il capo dei Sinistri Tre, no?"
Le parole di Mysterio vennero interrotte da una spia sonora, che Electro non perse tempo a controllare.
" Ottima questa attrezzatura. È sintonizzata su tutti i mass-media, e mi avvisa se parlano dell'Uomo Ragno. Un regalino del National Security Service "
I tre criminali ascoltarono la notizia riportata da una radio locale e vennero a sapere dello scontro tra la loro preda e i due simbionti.
" Non vorremo metterci contro quei tre! " espresse la voce roca dell'Avvoltoio.
" Ci andrò io. Con i miei poteri elettrici sarà uno scherzo farli fuori. Voi state all'erta, e raggiungetemi in caso di bisogno".

Intanto, la lotta tra le nemesi continuò ancora, finché l'individuo meno agile per la sua stazza - Venom - non riuscì a schivare l'ennesima batosta della sua nemesi, cadendo a terra.
" Finalmente il valzer è finito, Brock. Subirai lo stesso trattamento dei miei fratelli!"
Prima che l'Uomo Ragno potesse alzare un dito, il simbionte scarlatto avvolse completamente con i suoi filamenti Venom. Peter cercò di opporsi, ma quegli stessi filamenti lo tenevano a mani legate. A poco a poco, la massa che si immaginava sotto il viscoso alieno rosso diminuiva. Fino a che Carnage non ritirò tutte le sue cellule e iniziò a brontolare, come se stesse digerendo qualcosa.
Peter lo guardava incredulo.
"È incredibile... deve aver assorbito Venom!!!" e la sua supposizione era giusta.
Dopo qualche secondo di eruzioni del simbionte, Carnage alzò lo sguardo verso l'Uomo Ragno e disse con ghigno malefico:
" Sono l'unico membro della specie simbiotica. Sono il più potente. Il più evoluto. E ora, grazie a quella nullità di Eddie Brock... conosco anche la tua identità!!! Ah ah ah!!!"
Peter rabbrividì. Venom e Carnage erano due manifestazioni di una sua stessa nemesi. Ognuna aveva aspetti inquietanti che aveva sempre cercato di combattere. Ora Venom era morto, ma Carnage riuniva tutti i loro aspetti peggiori: il loro potere, la follia di Cletus e il segreto della sua identità.
Tutte queste sensazioni gli pervasero la mente per pochissimi istanti. Poi si riprese e disse:
" Immagino di non dover più avere pietà di te, ora".
Prima che potesse scoppiare un'epica battaglia tra le due antitesi, una terza variabile si intromise in quell'equazione irrisolvibile. I sensi di ragno li avvertirono che qualcosa era dietro di loro: si voltarono, e videro l'austera figura di Electro, che levitava grazie al suo controllo dei campi elettrici.
" Electro?"
" Immagino di dover assumere il ruolo dell'arbitro, vi pare?"

Note sul capitolo
In questo capitolo ho voluto cercare di fugare i dubbi sulla questione "nemici simbiotici" che per tanto mi hanno assalito (e in realtà, nell'universo ufficiale, continuano a farlo). Molti saranno rimasti perplessi dalla fugace morte di Venom… non lasciatevi ingannare. Poi ho voluto riportare in scena personaggi come Ashley Kafka, Shriek, cari al grande Jean Marc (o John Mark) De Matteis, di cui più in là riprenderò altri temi cari.


Capitolo secondo
I SINISTRI TRE 

" Vattene, mezza tacca! È una cosa tra me e lui " gli intimò Carnage.
Electro, fiero nel suo costume blu, non si prese neanche la briga di rispondergli. In pochissimi istanti, iniziò ad emanare un bagliore accecante. Poi si sentì il fragore di una scarica violentissima. L'Uomo Ragno, dai riflessi più pronti, aveva voltato la testa ed aveva saltato, per impedire di essere percorso dalla corrente. Evidentemente Cletus Kasady era ancora stordito dall'assimilazione di Venom, perché quando la luce abbagliante e il fragore assordante furono cessati, Peter voltò la testa e vide Cletus Kasady in fin di vita, con il simbionte praticamente liquefatto e lui stesso privo di sensi.
" Così non ci darà più fastidio " sentenziò Electro.
Peter non sapeva che pensare: da un lato, inconsciamente, ringraziava Electro per aver interrotto sul nascere una battaglia da cui difficilmente sarebbe uscito vivo; dall'altro, però, capiva che se Electro aveva steso Carnage, probabilmente aveva intenzione di ucciderlo da solo, e dopo la precedente performance, le possibilità di vittoria del villain sembravano altissime. D'altro canto, dopo quella dimostrazione di potere, Maxwell Dillon si sentiva onnipotente, e iniziava a pentirsi di essersi alleato con Mysterio e l'Avvoltoio: ce la poteva benissimo fare da solo.
" Di' le tue preghiere, Ragno". La battaglia infuriò, e solo grazie al suo senso di ragno e ai suoi riflessi sovraumani Peter riusciva ad evitare di rimanere folgorato dalle intensissime scariche di Electro. Nonostante tutto, però, tutta quell'elettricità nell'aria lo stordiva non poco, e non riusciva nemmeno a contrattaccare. "Peccato. Non ho portato con me i guanti di gomma " diceva, per sdrammatizzare. " Non ti sarebbero serviti".
Improvvisamente, l'Uomo Ragno vide qualcosa, dietro Electro, che lo stava per coprire. Non riusciva a capirne esattamente la natura. Sembrava un'enorme tela, semitrasparente. Capì la sua funzione quando Electro ne venne coperto, cadendo a terra come se fosse stato schiacciato da una montagna.
"Quella tela è fatta di una maglia speciale " recitava una voce misteriosa dietro Dillon " è progettata per essere assolutamente isolante. Inoltre è così densa che non riuscirai nemmeno ad alzarti, e più ti muoverai, più ne verrai involto".
Gli avvertimenti della voce arrivavano tardi, perché il criminale si era dimenato così tanto da essere completamente avvolto dall'avveniristica tela.
L'Uomo Ragno non capiva chi fosse a parlare. Vedeva un ragazzo con un costume blu e con braccia idrauliche, inquietantemente simili a quelle di Octopus.
" Chi sei?" " Sono il Ragno d'Acciaio, Spidey. E sono onorato di poterti aiutare". Peter osservava allibito un Electro inerme. " È una tecnologia incredibile... l'hai realizzata tu?" " Sì... non ti ricordi di me? Prima mi facevo chiamare Ragno-Kid. Ora mi sono messo d'impegno e ho realizzato tutto questo". 
Nel frattempo, Maxwell Dillon continuava ad imprecare. " Liberatemi!! Non riesco a respirare, così!" " Non preoccuparti, è anche traspirante. Se la smetti di muoverti, il disagio sarà minore" gli rispose ironicamente il nuovo arrivato.
" Grazie, Ragno... d'Acciaio. Non avrei mai immaginato di trovarmi in una situazione simile. Come mai da queste parti?" " Mi intrometto spesso nelle frequenze della polizia. E appena ho sentito che c'era di mezzo lui, ho preso le giuste precauzioni" " Ottimo tempismo".
Ancora una volta Peter era diviso da sentimenti contrastanti: il sollievo di aver sistemato Electro e la sottile umiliazione di aver necessitato dell'aiuto di un novellino. Non era la prima volta che usciva da una situazione con Electro umiliato.
Quando però pensava che la crisi fosse risolta, Spidey venne contraddetto.
Il senso di ragno lo avvertì di girarsi. A ragione.
Similmente a quanto fatto poco prima dal loro collega, l'Avvoltoio e Mysterio atterravano, volando, sul tetto dove si erano svolte le ultime battaglie.
" Non si finisce mai il turno in questo mestiere? " fu il commento di Peter Parker.
" Cavolo... Sono stato fortunato con Electro... ma ora?" disse e pensò Ollie Osnick.
" Ehi, voi, liberatemi!!
" gridò Maxwell Dillon.
" Salve a tutti " furono le parole di Adrian Toomes.
" Bisogno d'aiuto, Dillon? " chiese ironicamente... Mysterio.
"Mysterio indossa il costume più moderno che utilizzò solo una volta... come mai??? Il mistero si infittisce" rifletté Peter tra sé.
" Ragazzi, perché non mi avevate avvisato di questo meeting? " ironizzò Spidey.
" Fai poco lo spiritoso. Dove ha fallito miseramente Dillon, non falliranno l'Avvoltoio e Mysterio". E si alzò una nebbia fittissima.
" Mysterio, la tua originalità rasenta il divino" ironizzò Spidey. 
L'uomo comparse dal fumo. "Uomo Ragno, non ce l'ho con te, credimi. Non sono il Mysterio che hai combattuto per anni. Non sono Quentin Beck" " Oh, finalmente una notizia interessante" " E visto che la tua morte è prossima, ho pensato di sfogarmi con te... visto che ho tenuto a tutti segreta la mia vera identità" " Mi sentirei onorato dalle tue parole, Testa di Acquario... oops, non posso più chiamarti così... se non fosse che da qualche parte in questa cortina fumogena c'è un ragazzo in pericolo, un serial killer che potrebbe svegliarsi da un momento all'altro e..." " Non ci disturberà nessuno. Dopo che ti avrò raccontato la mia storia, potremo combattere fino alla morte" "Come si suol dire... assecondiamo il pazzo" pensò Spidey "Guadagnerò tempo per inventarmi qualcosa... e intanto verrò a conoscenza di chi diavolo è lui".

" Bene... " esordì, mentre il fumo che oscurava la sua testa scemava, fino a rivelarne il volto. Purtroppo per Peter, non l'aveva mai visto. " Dovresti ricordarti di me... sono Armada" "Armada?" si chiedeva Peter "E chi è mai? Aspetta... Ben mi raccontò della sua prima avventura come nuovo Uomo Ragno... ma non ricordo i dettagli!! Devo stare al gioco... sperando che mi riveli più di quel che so" " Armada? Incredibile" disse ad alta voce.

" Non riuscisti ad impedirmi il furto di un congegno sofisticatissimo... capace di visualizzare ciò che l'uomo immagina. L'arma definitiva per Mysterio. Era stato lui ad assoldarmi, e glielo procurai. Si era fatto un costumino nuovo, aveva una nuova tecnologia... ma non la usò per molto. Evaso, pensai bene di intrufolarmi nel suo rifugio e rubargli tutto. Costumi, congegni... tutto. Immagino che questo fu un colpo duro da attutire per lui. Forse ho contribuito io a farlo impazzire... chissà. Sta di fatto che ha ricominciato da zero - compreso il costume - e poi si è suicidato davanti a Devil. E ne ho approfittato per entrare in scena. Certo, ho giocato un po' sulla mia identità. All'inizio ho usato anch'io il vecchio costume e il vecchio armamentario, ma ora sono riuscito a raffinare tutto... anche grazie alle mie ragazze [i congegni elettronici che lui considera come persone]... ho implementato tutta la tecnologia illusoria in questo costume...ed eccomi qua. Ora posso completamente alterare le percezioni altrui della realtà... anche evadere il tuo senso di ragno, credo".

" Complimenti, Armada. Un ottimo salto di qualità. Ora...?" "Morirai. Non credere che abbia solo poteri illusori".Una scarica di ignota energia partì dalla mano di Mysterio. Peter la evitò a malapena.  Poi, un rumore metallico, un tonfo sordo, e la nebbia si diradò.
Carnage, il Ragno d'Acciaio, Electro, l'Avvoltoio, Mysterio... tutti a terra, privi di sensi. Il colpevole?
" Salve, Uomo Ragno " disse Octopus.
" Mancavi solo tu, Otto" " Bella adunata, complimenti".
"Questa è bella... è praticamente un'ora che combatto, con cinque nemici diversi... sono esausto, e ora si presenta lui?!" pensava uno stremato Uomo Ragno.
" Non sono venuto con cattive intenzioni... anzi. Ammetto di essere un po' confuso" " Non sono uno strizzacervelli" " In qualche modo tu c'entri... mi stanno riemergendo dei flash sugli istanti precedenti la mia morte... e so che ne eri coinvolto. Io... avevo scoperto la tua identità, vero? Oh, non riesco a mettere a fuoco..."

"Dio, fa' che non metta a fuoco questo particolare!! Mi basta già Carnage a conoscenza del mio segreto..." pensava spaventato.

" Se ti può aiutare... prima che morissi, mi hai mostrato il tuo lato più umano. Sarebbe più utile se ricordassi questo, Otto" " Più... umano?" " Otto... tu mi hai salvato la vita, prima di morire. Ma non era la prima volta che hai manifestato un animo altruistico... una volta assistetti alla tua frustrazione per non aver trovato una cura per l'AIDS... hai realizzato anche una cura per la dipendenza da cocaina, purtroppo perduta..." " Arriva al punto" " Hai conoscenze tali che potresti utilizzare a fin di bene... per salvare delle vite. Io capisco che l'esperienza del trapasso e della resurrezione ti abbiano traviato, ma devi cercare di recuperare il tuo lato migliore".

"Forse non dovrei più frequentare la Kafka. Gli sto facendo una seduta-flash di psicoterapia! Io! Credo di essere cambiato molto ultimamente..."

" Non mi confondere le idee più di quanto..." ma interruppe il discorso perché il Ragno d'Acciaio si era ripreso e, convinto che fosse una minaccia, l'aveva colpito con le sue braccia.
" Tu... razza di un clone malriuscito! Come hai osato..." 

"Oh, no, sta riemergendo il suo lato più egocentrico e oscuro..." 

" Otto, no! L'ha fatto in buona fede e... dov'è Mysterio?". Il villain era sparito. " È la sua specialità sparire. E se non punisco questo ragazzo, è solo perché... non so" " Perché stavo facendo un buon lavoro..."
La voce di Peter venne coperta dal rombo di alcuni veicoli volanti che si avvicinavano a loro.

" La Volta! " gridò Octopus. " Presto...". Le sue braccia meccaniche afferrarono Peter in modo che non si potesse divincolare e portarono i due lontano da lì. " Uomo Ragno!! " gridò Ollie Osnick,il Ragno d'Acciaio, ma ormai lui era lontano.
I Guardiani della Volta scesero dai veicoli e portarono su Carnage, l'Avvoltoio ed Electro.
" Chi sei? Puoi spiegarci cos'è successo?" " Sono il Ragno d'Acciaio. C'è stato uno scontro tra l'Uomo Ragno e... i Sinistri Sei, credo... Octopus è scappato col Ragno, Mysterio è fuggito, Electro è qui... bè, in realtà erano più o meno quattro" "Ragazzo, grazie della collaborazione" " Di niente". Il veicolo si allontanò. "Che giornata" continuava a ripetersi Ollie.

Nel contempo, Octopus aveva portato l'Uomo Ragno in un edificio abbandonato di un quartiere malfamato (sembra che New York sia fatta solo di edifici abbandonati o da demolire) e lo aveva sbattuto contro un muro. Peter non riusciva a reagire: la morsa delle braccia meccaniche era incontrastabile.
" Bene... quando avrò svelato questo mistero, probabilmente questo mal di testa lancinante mi passerà". Con un braccio libero, sfilò la maschera dell'Uomo Ragno.
" No! Fermati!" gridò invano Peter.  Quando Otto vide il vero volto della sua vecchia nemesi, tutti i ricordi perduti riemersero dal subconscio e lo investirono: l'Uomo Ragno in fin di vita per un virus, Stunner, Kaine... tutto gli tornò chiaro.
" Parker... sì, ora ricordo. Incredibile". Peter era sconvolto. Non riusciva ad immaginare cosa sarebbe successo, a quel punto. Cercò così di giocare la carta che stava già usando poco prima.
" Otto... ok, hai scoperto chi sono, ma non è necessariamente una cosa... pericolosa, no? Guarda: io lavoro alla TriCorp. So che non hai un buon rapporto con quel centro, ma insieme... potremmo fare grandi cose" " Ah, sì? E secondo te mi accoglierebbero a braccia aperte?" " Ti aiuterò io. Presenteremo un progetto. Chiederai l'amnistia. Ti farai amputare le braccia idrauliche". Peter era terrorizzato all'idea che lui sapesse il suo segreto, e ormai parlava a tutto spiano, per convincerlo a passare dalla parte dei buoni. " Pensa a quello che ti ho detto prima sulle tue capacità. E fidati". Octopus lasciò la morsa facendo scivolare il Ragno per terra.
" Ok, Parker. Ti concederò il beneficio del dubbio. Ma se non otterrò l'amnistia... o se non manterrai le tue promesse... te la vedrai con me, con o senza braccia meccaniche".
Gli sembrava incredibile che stesse accettando.
" Ok... so da chi andare". Si reinfilò la maschera e si diresse al molo dove avevano casa i Fantastici Quattro. " Mr. Fantastic potrà risolvere il problema delle braccia,lo ha già fatto in passato,inoltre potrà farci da garante".

Appena si avvicinarono al magazzino, i sensori avvertirono gli inquilini della loro presenza. Johnny Storm uscì fiammeggiante.
" Oh, Spidey, sei tu... che ci fai col Dr. Octopus?" "Devo parlarvi, in particolare a Reed".
Pochi minuti dopo essere stati accolti, Peter spiegò la situazione (naturalmente conservando il binomio Spider-man/Peter Parker) e Reed ascoltò attentamente.
" Ammetto di essere un po' perplesso, Ragno, ma vi concederò il beneficio del dubbio. In fondo, se Otto perderà le braccia, sarà pericoloso la metà, no?" " Grazie per la fiducia, Mr. Fantastic.Ma ti vedo anche perplesso come mai?" "Sai"disse pensieroso Richards "Stavo pensando al mio secondo figlio,quello mai nato. Non sono stato accanto a mia moglie per rintracciare Octopus,ma ora quel tempo è passato.Se lei è pronto... Dr. Octavius" " Ho bisogno di qualche minuto per... prepararmi. Sa, è come se a lei amputassero gli arti" "Lo immagino".

Un paio d'ore dopo.
Reed e Otto uscirono da un laboratorio/ambulatorio. Octavius era perfettamente normale.
"L'intervento è riuscito. Ora, si tratta di ottenere quella... amnistia. Dovrei fare un paio di telefonate" " Ragazzi, posso lasciare Otto qui? Dovrei scappare". I Fantastici Quattro lo guardarono un po' perplessi, ma poi la Torcia Umana esordì, ridendo: "Ma certo, Spidey. Ce la caviamo anche senza di te" " Grazie. Ci si vede!" e si avviò a casa.

Casa Parker. Sera.
" Peter... ma dove sei stato tutto questo tempo?" chiese zia May.
" Oh, scusa, zia... avevo delle faccende da sbrigare... sai, prima che finisca il periodo di... lutto... che mi sono preso al centro. Domani torno a lavorare!" " Vedrai che ti farà bene... ora vai a dormire, domattina ti voglio ben riposato!!"  " Certo, zia. Buonanotte".
Salì, si fece una doccia e si mise nel letto. Gli bastarono pochi minuti per addomentarsi, ma in quei pochi minuti fece un bilancio della giornata.
" Vediamo... Venom non esiste più... Carnage conosce la mia identità ma è in carcere... Electro e l'Avvoltoio a quest'ora saranno in qualche carcere di massima sicurezza... Mysterio mi è scappato, ma ho scoperto la sua identità... Octopus ha scoperto la mia, ma molto probabilmente, entro breve, collaborerà con me... una giornata intensa, non c'è che dire. Tutto sommato..." e venne accolto nel doveroso abbraccio di Morfeo.

Altrove.
" Peter, non so dove tu sia in questo momento o cosa tu stia facendo... ma stai certo che, ora che sono tornato, il tuo mondo verrà sconvolto ancora una volta....".
Era Norman Osborn a parlare, da solo, nascosto da qualche parte, tramando la sua ennesima vendetta contro la sua nemesi...

Note sul capitolo
Stavolta ho cercato di risolvere nel modo più coerente possibile il mistero dell'identità del nuovo Mysterio. Per Octopus ho riservato un ruolo importante nel futuro, ecco il motivo della svolta per lui. Il Ragno d'Acciaio probabilmente nessuno se lo ricorderà... potete leggere due storie brevi su di lui su UOMO RAGNO 190 (M.I.).

Capitolo terzo 
RIFLESSIONI

Istituto Ravencroft. Mattina.
Peter Parker nella sua lunga ed intensa esistenza ne aveva viste di cose inquietanti, ma sicuramente lo spettacolo a cui stava assistendo concorreva per la vetta della classifica.
"Impressionante, vero?" commentò la dr. Kafka, che osservava, insieme all'Uomo Ragno, attraverso una spessissima lastra a specchio, il folle scatenarsi di Carnage. Il viscido simbionte alieno, che si contorceva nel tentativo di fuggire dalla cella, lasciava perfettamente trasparire lo sguardo malvagio del suo ospite. Peter ne era maggiormente inquietato perché sapeva che ora Carnage conosceva la sua vera identità. Proprio mentre questo pensiero gli balenava per la mente, la Kafka proruppe con un strano discorso.
"Ragno, credo che tu debba sapere una cosa, prima di accettare quella terapia di cui ti avevo parlato. Hai detto che volevi riflettere circa la questione di svelarmi o meno la tua identità… beh, credo che il problema non si ponga più. So che sei…. " e improvvisamente abbassò la voce, sussurrando il nome proibito " … Peter Parker”.
L'Uomo Ragno si voltò di scatto verso di lei, ansioso di ricevere spiegazioni.
"Ma…” “Non era assolutamente mia intenzione metterti in questa situazione… è stato Kasady. Lo ha gridato per ore… ‘Peter Parker è l'Uomo Ragno!’… per fortuna l'ho prontamente isolato acusticamente… me ne occuperò io personalmente, non voglio mettere a repentaglio la tua vita” “Dottoressa… cosa le fa pensare che Carnage dica la verità? Lei non sa di chi sta parlando: un pazzo criminale che non si farebbe scrupolo di mettere in pericolo una persona che conosco” cercò di minimizzare con non-chalance il Ragno, nonostante i toni irosi.
”È vero, Cletus è psicopatico… ma da quello che ho capito di lui, non potrebbe mentire su una cosa del genere… lo conosco meglio di chiunque, mi ha persino fatto entrare nella sua testa [v. Carnage 0/2]. E comunque così molte cose tornerebbero… “ “In che senso?” “Le foto sul Daily Bugle… ho sempre notato che erano tue”.
Peter rimase in silenzio, con lo sguardo fisso su Carnage, che sembrava essersi stancato del suo show.
"Pensaci… una terapia non sarebbe una cosa malvagia. Che ne dici, andiamo nel mio studio?”
Peter esitò,incerto sul da farsi.Voleva davvero rivelarle chi era davvero? Si fidava di lei? E allora pensò a quante volte l'aveva aiutata nel corso di quegli anni,fin da quando le loro strade si incrociarono a causa di Vermin.
"Sì" pensò "Mi fido di lei,è un punto d'appoggio della mia vita”
 " Andiamo " concluse.

Dopo qualche minuto di imbarazzo…
Peter si tolse la maschera, in modo volontario, davanti ad un'altra persona. Era da tempo che non lo faceva e la cosa gli provocò una strana sensazione. Raccontò ad Ashley Kafka le sue ultime vicissitudini.
"Ashley, sta succedendo qualcosa nella mia vita… da quando è morta mia moglie. Cioè, non sono ancora convinto che sia morta davvero. Sono stato ingannato troppe volte per poterci ricascare… “
”Peter, non è salutare vivere di illusioni. Le conseguenti delusioni possono essere micidiali. Devi accettare la scomparsa di… " cercava di ricordare il nome intravisto sulle pagine dei giornali " … Mary Jane… se poi le tue ipotesi dovessero rivelarsi giuste, sarà meglio per tutti. Ma,voglio essere franca,nulla lascia presagire questo”. Peter cambiò argomento.
”Sento che qualcosa che sta cambiando… dentro di me, innanzitutto… mi sono isolato per giorni, per il dolore, e una volta uscito mi sono imbattuto in una battaglia molto impegnativa… Venom è morto, era uno di quelli che mi tormentava sempre e soprattutto che tornava sempre… “
”Nella maggior parte dei casi, nessuno torna dalla morte” “Non nel mio caso… quello che volevo dire, però, è che sono successe troppe cose nell'ultimo periodo… ieri, poi, c'è stato un record… Carnage ha conosciuto la mia identità ed ha ucciso Venom… ho scoperto l'identità del nuovo Mysterio… Octopus ha scoperto la mia, ma molto probabilmente, entro breve, collaborerà con me…” “Parlami di quest'ultima frase che hai detto” “È una storia abbastanza complicata…. Il Gufo e l'Avvoltoio mi infettarono con un virus letale… Octopus mi trovò in fin di vita e mi curò, scoprendo anche la mia identità… poi un mio… clone… lo uccise. Più tardi l'organizzazione esoterica La Mano, sobillata da due gangster noti come la Rosa e Don Fortunato,lo ha riportato in vita, dimentico degli ultimi avvenimenti della sua precedente vita e quindi sia della mia identità sia del gesto nobile che aveva compiuto. Ieri ha voluto parlarmi, era molto confuso su questa storia, qualcosa stava riemergendo… mi ha smascherato e i ricordi sono tornati a galla. Era l'occasione giusta per sottolineare quel poco di bene che aveva fatto negli anni, le potenzialità benefiche della sua scienza… e l'ho convinto a provare a redimersi… ma non so fino a quanto questo sia possibile” “Molto, molto curioso… sarebbe interessante parlare con questo Dr. Octavius” “Geeesù sono in ritardo! Devo tornare al lavoro… il periodo che mi ero preso per il… lutto… è finito… “ “Allora ci rivediamo presto, Peter. È stato un piacere” “Anche per me, Ashley”.

 TriCorp Research Foundation, venti minuti dopo.
"Oh, Parker, è tornato… " esordì il capo di Peter,il Dr. Twaki.  "Salve,Dr. Twaki” “Tutto bene? Spero di sì… venga nel mio ufficio che le devo parlare”.
Un minuto dopo…
"Bene… io la stimo molto, so che è un ricercatore in gamba e capisco anche che i suoi problemi personali le hanno impedito di completare la sua ricerca… e avevo tutte le intenzioni di reintegrarla a tempo pieno… " Peter aveva paura di quello che stava per dirgli " … finché, per motivi che non ho ancora compreso, è stato fatto il suo nome in una imbarazzante questione sul Dr. Octopus. So che è stato lei a fare il nome del nostro centro per una fantomatica riabilitazione di quel criminale… me lo conferma?”
”Ehm… sì, è vero… sono disposto ad accollarmi tutte le responsabilità del caso… penso che la collaborazione del dr. Octavius " disse marcando il nome con la voce " sarebbe preziosissima sia per la mia ricerca che per il centro in generale. Una mente come quella al servizio di… “
”Ok, ha detto abbastanza. Ci dovrò riflettere molto, anche se è difficile rifiutare le proposte del dr. Richards e della Commissione per le Attività Super-Umane.Comunque lei non dovrà mancare a questa ricerca. Troppe sono state le sue assenze ingiustificate,pur con il tragico evento che l'ha colpita” “Non mancherò,Dr. Twaki. E spero prenda in seria considerazione l'ipotesi di affiancarci nella ricerca. Se non le dispiace, ora torno al lavoro”.
Fuori dell'ufficio, Peter incontrò il suo rivale Javier Caldrone, che lo attaccò duramente.
”Te la farò pagare, dovevi essere cacciato!Te ne farò pentire un giorno!”
Peter lo ignorò e si diresse al suo laboratorio.

Molte ore dopo, nei cieli di New York…
Era incredibile come lo rilassasse svolazzare sulla città nel suo costume. Era quasi più efficace di una seduta di psicoterapia. Velocemente raggiunse il molo 4, sede dei Fantastici Quattro. Era lì che aveva lasciato Otto Octavius il giorno precedente, affidato alle cure di Reed Richards.
I sistemi di sicurezza della base riconobbero Peter e lo fecero entrare. Fu proprio Reed ad accogliere l'ospite.
”Salve, Ragno… vieni, accomodati, così parliamo”. Si sedettero.
”Come va con Otto?” “Bene, direi… ora sta riposando. Sai, ieri abbiamo chiacchierato molto io e lui… ammetto che la situazione sembrava molto surreale, ma… non so, mi ha convinto della sua sincerità… dev'essere successo qualcosa di traumatico per sconvolgerlo tanto” “Io gli ho parlato molto, ho cercato di convincerlo di tutto il bene che poteva procurare con il suo genio… “ “Infatti abbiamo parlato anche di questo… il discorso è deragliato in ambito scientifico… è stato incredibile. Proprio stamane ho fatto tutte le telefonate del caso… Soprattutto per ottenere la grazia, lui ha commesso degli omicidi e non è facile dimostrare che non era lucido di mente. Ora vedremo. Il problema, però, è Sue. E non la biasimo” “Perché è un problema?” “È ancora piena di risentimento verso Otto… Mentre lei soffriva per il suo secondo parto io cercavo l'aiuto di Octavius,ma lui ne approfittava per fuggire. E così Sue ha abortito spontaneamente” “Ah… Ora ricordo,che evento terribile. Neanche io la biasimo… so cos'è perdere… " e si bloccò.
”Ma le ho raccontato della conversazione che abbiamo intrattenuto. Spero capirà… se Otto può fare qualcosa di buono per redimersi, ben venga. Sai, stavo pensando anche di farlo parlare con Doc Samson,considerato che con Hulk ha ottenuto ottimi risultati” “È un'idea… ma senza togliere nulla al Doc, trovo più qualificata la dottoressa Kafka del Ravencroft. Tu stesso me la consigliasti per aiutare Edward Whelan,Vermin. E grazie a lei è guarito” “Avremo modo di discuterne...” 

In un'altra stanza.
Otto Octavius è sempre stato un uomo complesso :grande genio scientifico,ma anche folle criminale. Capo dei Sinistri Sei, uno dei mitici partecipanti alla prima delle Guerre Segrete e tante altre cose.Ma è stato anche un assassino. Mentre dava un'occhiata ai macchinari di Richards qualcuno dietro di lui lo chiamò: Sue Richards. Il passato riaffiorò. Per un lungo momento i due tacquero,poi Sue disse: "Dr... Octavius,volevo dirle che in queste ore che è stato con noi l'ho forse vista sotto una luce sbagliata.Ma lei non può immaginare il dolore e la sofferenza che ho provato quel... tragico giorno. Dentro di me do la colpa a lei,ma forse qui sono io a sbagliare.Ma lei deve dimostrarmelo.Col tempo e con la volontà!”
Octopus tacque per pochi secondi poi disse:  " La ringrazio, Ms.Richards. Cercherò di essere degno della sua fiducia.Anche se non la merito”. Sue gli sorrise e se ne andò.Ora era piena di speranza.

In quel momento Octavius vide il Daily Bugle di quella giornata e l'articolo in prima pagina. Corse da Richards e irruppe nella sua stanza.
"Richards!”. Si bloccò quando vide l'Uomo Ragno. “Ah, ci sei anche tu” “Cosa avevi da dirmi, Otto?”
Agitò violentemente la copia del Daily Bugle.
"Ieri… ho mandato l'Avvoltoio in coma!”. Reed e Peter strabuzzarono gli occhi, perplessi. “Come?” “Dev'essere stato quando l'ho colpito con un tentacolo… gli ho procurato un trauma cranico! Non c'è verso, non posso ripudiare il mio passato…”
”Otto, capisco la tua confusione dopo una notizia del genere, ma pensa anche che stavolta è stato un incidente… e poi devi lasciarti il passato alle spalle, veramente, altrimenti non concluderemo niente… e dovranno farlo anche gli altri… ho saputo che il dirigente della TriCorp è molto perplesso sulla faccenda…” “È vero, l'ho notato anch'io al telefono,ma gli farò capire che si sbaglia " intervenne Mr. Fantastic.  “TriCorp? Naturale, visto che nell'incidente che mi fuse alle braccia sono coinvolti anche loro…”. Mentre il ricordo di quella tragica esperienza riaffiorava nelle menti di Otto e Peter, i due vennero afflitti contemporaneamente da un violentissimo capogiro e un'intensa fitta alla testa. “Oh, che succede… " bisbigliò l'Uomo Ragno. Era come se, su quella vicenda, ci fosse qualcosa di irrisolto… Peter pensava gli venisse naturale ricordare la mostra scientifica… no, era l'esperimento di Octopus…?… era tutto molto confuso, ma né lui né Octopus potevano dargli troppo peso, in quel momento. Evidentemente lo stress di quei giorni li stava minando.
”Ad ogni modo” cambiò discorso Otto " difficilmente mi accetteranno, lì” “Vedrai che si convinceranno. Scusate ma ora devo scappare… fatemi sapere!”.

Qualche minuto dopo, tra i tetti di Manhattan.
Peter era ancora un po' confuso.
"Devo parlarne con Ashley… mi sembra incredibile di essere tanto confuso su una questione così importante… comunque se Otto dovesse lavorare con me, la mia ricerca decollerebbe… cambierebbe la vita di molte persone, eppure non mi ci sono dedicato con troppa passione in questi mesi… forse mi sono arenato…"
Il senso di ragno scattò improvvisamente. Si girò nella direzione in cui lo guidava il suo istinto e vide due persone che non vedeva da moltissimo tempo, che erano molto coinvolte nella faccenda dei cloni… non per niente uno era il suo primo clone moribondo Kaine e il potentissimo ESPer Judas Traveller.
"Che? Che ci fanno qui?!" fu il suo primo pensiero.

“Come va, Peter ?” salutò Judas Traveller.  « Ma… ma… che ci fate qui? Che succede…?!? " balbettò il Ragno. “Ci sono cose molto importanti su cui discutere… riguardanti la tua famiglia, Osborn e gli Scrier”. Un brivido percorse la schiena di Peter… sperava in buone notizie su sua moglie e quelle tre parole-chiave erano proprio quello che voleva sentirsi dire. Intanto aveva adocchiato una specie di quaderno sotto il braccio di Kaine.  “Kaine… perché sei con lui? Cosa… dovete dirmi?” “Devi sapere la verità su… May. Su entrambe " sottolineò Kaine. “E-entrambe?” “Sì, ma non solo questo” precisò Judas “Preparati…”…

Capitolo quarto
L’OMBRA DI GOBLIN – prima parte

L'Uomo Ragno era alquanto sconvolto già dopo aver sentito poche parole dell'ESPer Judas Traveller e del suo clone deforme Kaine. Avevano insinuato che c'era qualcosa che non sapeva su sua figlia May, presunta morta, su sua zia May, miracolosamente "risorta" tempo prima, sul suo acerrimo  nemico Norman Osborn, scomparso dalla circolazione, e sulla sua setta degli Scrier.                                

" Non cercate di spaventarmi. Ditemi quello che avete da dirmi,ma vi avviso che prenderò tutto con le pinze" intimò Peter. “Vogliamo solo aiutarti". Traveller schioccò le dita e il trio si ritrovò nell'appartamento di Peter. Quest'ultimo era improvvisamente in abiti civili.
"Non preoccuparti, Parker, tua zia non c'è. Ed è proprio di lei che inizieremo a parlarti " proferì Judas. "Tieni questo" disse Kaine, porgendo a Peter un diario "E’ il diario di Norman Osborn [v. L'Uomo Ragno Deluxe 30]. Me lo sono procurato grazie ad alcuni Scrier rinnegati. Leggendolo, ti renderai conto che Goblin ti ha ingannato ancora e che ha cercato di complicarti la vita dopo la morte di Ben senza aver premeditato niente. Tua zia è morta davvero” “Io... non potete piombare a casa mia e dirmi queste cose!” gridò Parker. “Credo che quello che stai subendo da mesi sia un intrigo " intervenne Traveller " Ricordi quando giocai con te, offrendoti l'anima di tua zia per resuscitarla? [V. Uomo Ragno Deluxe 12]. Ti assicuro che era lei: sicuramente ora riposa in pace nell'aldilà” ”Santo...”. Sconvolto, Spidey si sedette sul divano e sfogliò il diario di Norman, partendo col pregiudizio che poteva essere solo una messinscena. Secondo quelle righe, zia May era morta naturalmente e così sarebbe stata una delle rare tragedie della sua esistenza in cui non c'era lo zampino di Goblin. Quindi chi era la donna che viveva con lui? Nell'ultimo grande scontro Norman gli aveva rivelato che la donna che era morta non era altro che un'attrice. Ma fino a che punto era credibile quella versione? Pensandoci bene era alquanto inverosimile. Con occhi lucidi, Peter fissò intensamente Kaine: “Come ti sei procurato questo? L'ultima volta che ho sentito parlare di te è stato quando ti sei costituito alla polizia, insieme a Janine, la ragazza di Ben...” “Poco tempo dopo, sono evaso e... Peter, io ho recuperato la piccola May... l'ho tenuta fra le braccia per moltissimi giorni...”. Peter non riusciva neanche a parlare. “... facendo il gatto e il topo con gli alleati di Osborn” continuò Kaine “gli Scrier, quella strega di Alison Mongrain. Non ce l'ho fatta, me l'hanno sottratta prima che te la potessi riportare, l'unica cosa che ho recuperato è stato questo diario. Poi mi hanno zittito. L’Uomo Ragno scattò in piedi gridando: “Ti hanno zittito?! Sapevi che May era viva e non sei riuscito a dirmelo?!?” “Peter, gli Scrier sono molto, molto potenti. Credo che ancora oggi tramino contro di te” “No, no, non capisco ancora molte cose. Traveller, cosa c'entri con questo? Che fine hai fatto? Cosa sapete dirmi di May e Mary Jane..?!”. Sconfortato, Peter si sedette nuovamente. “Gli Scrier hanno sterminato quella che un tempo era la mia Schiera (ma la cosa non mi dispiace più di tanto) eccezion fatta per Chakra, e con un cerimoniale mistico mi hanno bandito da questa realtà. Nonostante i miei poteri,non ho potuto evitarlo. Ed è stato lo Scrier originale a farmi tornare. Mi ha trovato prigioniero di quel piano dell'esistenza e visti che ormai sono un nemico della sua setta omonima, che lui disapprova, mi ha liberato. Se fossi rimasto qui, ti avrei sicuramente aiutato” “I tuoi poteri... Avevo scoperto che erano semplici poteri illusori. Qual è la verità? Cosa mi nascondi, Traveller?!” “Quella era la verità. Ma è Chakra il fulcro di tutto… un giorno saprai. Sai che sono bravo col fumo e con gli specchi” “E’ proprio ciò che odio:il fumo e gli specchi” disse Peter. "Ma non avete ancora risposto alle mie domande” “Ci sono troppe cose da sapere:la piccola May dovrebbe essere ancora viva, e il pensiero più terribile è: chissà chi la sta allevando. Su Mary Jane, buio totale. Ma sarà Osborn a dirti tutto di persona. Ho saputo che è di nuovo in circolazione e si preannuncia un grande scontro. La Riunione dei Cinque ha perso tutti i suoi effetti”.           
Spidey si passò la mano sulla fronte, chinò la testa e sussurrò sommessamente: " C'è qualcos'altro che devo sapere?” “Sì, e forse è la cosa più importante: ricordi l'occasione di cui ti ho appena accennato, quando ti portai in un futuro apocalittico e involontariamente creai una distorsione spazio-temporale che apparentemente risolvemmo? Beh, credo che non tutto sia tornato al suo posto,un evento fondamentale è stato modificato” “In che senso?” rispose già seccato Peter.  “Ti chiarirò il concetto: Peter, come sei diventato Uomo Ragno?” “Come?!””Rispondimi” “Non ricordo” e denunciò, come poco prima, un violento capogiro nel rievocare quei ricordi.          
”Lo immaginavo. La distorsione di cui ti parlavo ha deviato un continuum alternativo portandolo in collisione con questo. Niente di eclatante per l'umanità, per ora, ma sembra ci sia una tangenza tra le linee temporali che coincide con la tua genesi di supereroe” “Non potresti spiegarti meglio? Ho già un mal di testa assurdo” “Sei diventato Uomo Ragno in due modi contemporaneamente: vai ad una mostra dove si gioca con le radiazioni come se nulla fosse, un ragno viene contaminato e ti morde: immediatamente ottieni i poteri; ma contemporaneamente assisti a un esperimento del dottor Octopus che provoca un grave incidente che ti lascia in coma per settimane. Confermi?” ”Sì, ma... Tu,come ti sei accorto di tutto ciò???” ”E’ stato lo Scrier originale di cui ti ho parlato. È un esperto in questo campo. So che lo hai già incontrato” “Cosa? No... " in realtà Scrier gli aveva rimosso il ricordo. “Prudente, questo Scrier. Rimedierò io”. Con un pensiero Judas Traveller risvegliò il ricordo dell'avventura vissuta nel Nesso delle Realtà con Scrier e l'Uomo Cosa [V. UR 295-296]. Peter reagì solo con una smorfia di dolore e un'espressione di sorpresa.
”A parte questo, ho scherzato troppo col fuoco " continuò Traveller " È un incidente che sta già degenerando, provocandoti questi capogiri. E potrebbe degenerare in un disastro per la realtà. E giacché in parte ne sei responsabile anche tu…" “Io? Perché?" “Tu mi salvasti quella volta: altrimenti la deviazione non avrebbe coinciso con un periodo preciso della tua esistenza. E quindi dovremo risolvere la questione. Queste le parole di Scrier: ‘È una crisi spaziotemporale che solo voi due, involontarie scintille del potenziale disastro per il multiverso, potrete risolvere visitando il Nesso. La situazione si è poi aggravata dopo alcuni macroeventi cosmici [La Rinascita degli Eroi, Le Ere di Apocalisse, il Ritorno del Dottor Destino, Avengers Forever, La canzone dell'Uomo Cosa... Dobbiamo continuare?] che hanno reso la realtà più instabile,altrimenti il vostro apparentemente innocuo viaggio nel tempo non avrebbe avuto un tale effetto’.
"Traveller, ho la mente troppo impegnata per pensare a questo. Mi avete appena rivelato che mia figlia è viva e che mia zia è morta. Come potrei…” “C'è un modo, un po' invasivo ma consono all'urgenza della situazione”. Manipolando per l'ennesima volta la psiche dell'Uomo Ragno, l'ESPer annebbiò la mente dell'eroe circa tutte le recenti preoccupazioni e disse: " Andiamo nel Nesso " e Peter non esitò a seguirlo per salvare ancora una volta l'intero creato.    
   

Istantaneamente, nella palude floridiana sede del Nesso delle Realtà.    
”Ma come mai ci possiamo ritrovare qui? Dovrebbe essere vietato, soprattutto dopo quello che voleva fare Scrier " commentò Spidey nel suo costume. “L'importanza della situazione ha convinto i Guardiani del Nesso a intercedere per noi, in modo da farci risolvere la situazione” “Mi sembra assurdo che sia richiesta la mia presenza:tu, l'Uomo Cosa e Scrier siete molto più potenti di me, dovreste cavarvela da soli” “Ciò che serve è la tua impronta cronobiologica. Ma è un discorso troppo complesso”.
Penetrando in quel crocevia di dimensioni i due si sentirono scomparire dinanzi l'immensità di quel luogo, pervasi da sensazioni mistiche e metafisiche che non avrebbero mai potuto descrivere. In lontananza Peter poteva vedere Scrier e i Guardiani supervisionare quello che stavano per fare e non riusciva a capacitarsi di come delle persone  - in questo caso termine riduttivo - un tempo nemiche potessero collaborare per il bene comune e gli tornò alla mente quello che stava succedendo con Octopus. Questo gli ricordò anche che solo nell'universo deviato Octopus e Twaki erano in pessimi rapporti a causa dell'incidente. Nel suo vero continuum la General Tectronics non aveva a che fare con l'acquisizione dei poteri di nessuno dei due, né era mai nato/a Capitan Power, quindi l'assunzione di Octavius nella TriCorp si faceva più concreta. Durante queste riflessioni, Traveller lo riportò alla realtà (se così si può dire, in una situazione del genere). “Sbrighiamoci”. Sospesi in quel non-luogo, Judas afferrò il braccio dell'Uomo Ragno e si concentrò. Energie aldilà della nostra comprensione intrecciarono Traveller, Peter, Scrier e i Guardiani. Spidey rivisse in pochi secondi, drammatici, tutta la sua vita, quella del suo continuum, e sentiva cadere nell'oblio i ricordi sul mondo parallelo deviato.

Quando l'Uomo Ragno riaprì gli occhi, era di nuovo in casa sua, in borghese, con Judas Traveller e Kaine. " Siamo tornati, Parker " proferì l'ESPer.     
Spider sospirò:la recentissima avventura nel Nesso era solo l'ennesima, sconvolgente esperienza vissuta nell'arco di pochissimo tempo. Come se non bastasse, Traveller aveva fatto riaffiorare a livello conscio la consapevolezza delle sue rivelazioni sulle May.
"Io non posso continuare così. " borbottava tra sé e sé l'eroe distrutto.                                              
"Parker, ti capisco. Non è facile affrontare tutto questo. Però sento che la tua psiche ne è stata troppo minata. La sento fragile, ma non è solo quello: c'è qualcosa di misterioso che sta per esplodere nella tua mente”. Senza che neanche potesse acconsentire, Traveller si appigliò a quella enigmatica parte dell'inconscio di Peter e la portò a galla. Improvvisamente Peter ebbe la sensazione che una mente si sovrapponesse alla sua: ricordi sovrapposti fino al primo scontro con lo Sciacallo. Vite divergenti per cinque anni. Avventure vissute da punti di vista diversi. L'esperienza del trapasso. Tutto ciò gli suonava familiare: era la vita di Ben Reilly raccontata dall'anima stessa del clone defunto tragicamente. L'essenza di Ben sgorgò letteralmente dalla bocca di Peter, in preda a convulsioni, e sottoforma di gas evanescente e fluorescente,una proiezione illusoria dell'energia spirituale, plasmò l'effige di un Ben Reilly sconvolto, che parlò con voce profonda: "Cosa? Dove sono? " disse guardandosi intorno.                       
L'Uomo Ragno si stava appena riprendendo dallo shock, Judas Traveller e Kaine assistevano attoniti al fenomeno.  " Incredibile " fu il commento dell'ESPer "Ragno, devo ammettere che sei l'esemplare più interessante che mi sia mai capitato di osservare in duemila anni. Sembra che nel tuo corpo convivessero l'anima del Peter Parker originale e quella del clone Ben Reilly. “Che…?!" risposero tutti spaesati.
”Mr. Nacht avrebbe avuto tanto materiale da poterne scrivere un'enciclopedia. Parker, mi scuso ancora una volta per le violenze che sto perpetrando nei confronti della tua psiche " avvisò ironicamente mentre cercava nella memoria dell'eroe una spiegazione dell'accaduto.                        

Dopo qualche secondo trovò quello che cercava: "Ecco, dopo aver combattuto i Tecnomanti al fianco del Dr. Strange [V. UR 246]  Peter ha esplorato l'Aldilà, entrando in contatto con l'anima di Ben: un evento sepolto nel subconscio. In realtà Ben si è infiltrato nell'inconscio di Peter ed è rimasto a sedimentare, silente e inconsapevole, fino a che la mente di Peter non è diventata così fragile che il mio intervento psionico non lo ha riportato alla luce. Credo sia stato possibile solo perché biologicamente condividevate lo stesso corpo. Ma potrebbe non essere un caso isolato: durante alcuni miei viaggi mistici ho sentito l'anima di una donna chiamata Patsy Walker. Anche lei aspetta il corpo giusto per poter tornare in vita,per uscire dalla dimensione in cui è rinchiusa”. 
Mentre lo parapsicologo spiegava, l'essenza di Ben sembrava dissolversi sotto i loro occhi.                
“No, non voglio scomparire” gridava sconvolta. Si guardò avanti e davanti a lui c'erano solo Traveller e Kaine: Kaine,un corpo con il suo stesso genoma, compatibile. L'anima di Ben filtrò attraverso la maschera viola del clone degenerato e invase il suo corpo. Come l'originale Uomo Ragno pochi secondi prima, la copia venne scossa da violente convulsioni. La lotta tra le due anime dei cloni di Peter Parker stava per devastare ulteriormente il corpo ospite. Poi, dopo qualche secondo, Kaine perse i sensi.   
“Un evento fuori del comune" esclamò Traveller “Sembra che abbiano raggiunto una situazione di equilibrio”.
Peter stava piangendo, seduto in un angolo della stanza. Troppe rivelazioni sconvolgenti, troppe esperienze sovrannaturali nel giro di un'ora. Stava raggiungendo rovinosamente il punto di rottura. La calma di Judas in quei momenti lo faceva andare in bestia. Non bastavano i dubbi insinuati sulle condizioni di vita e di morte dei suoi familiari. Il viaggio quasi mistico nel cuore della Realtà. C'era anche Ben Reilly, che si era parcheggiato nei recessi della sua mente e che aveva preso possesso del corpo di Kaine, tornando praticamente in vita. Ben redivivo? May rediviva? May rediviva e morta? Mary Jane? Non poteva sopportare tutto ciò. Doveva sfogare la sua rabbia, la sua frustrazione su qualcuno. Guardò Traveller, in un certo senso responsabile dei suoi attuali sconvolgimenti. Ma non meritava quello che aveva in mente.
”Judas, puoi portarci da Norman Osborn? " chiese Peter con occhi spiritati.  “Ci potrei provare...” “Fallo” “…ma non ho alcuna idea di dove si trovi. Peter, non essere così affrettato. Dobbiamo organizzare qualcosa per distruggere Norman e la sua setta definitivamente. Abbiamo tutti e tre conti in sospeso con loro. Si tratta solo di portare pazienza”.                                                                                   

Prima che Peter potesse replicare, il senso di ragno lo avvertì di un pericolo imminente e fece voltare verso la finestra sia lui che Traveller (ormai, dopo tutte le incursioni nella psiche dell'eroe, aveva instaurato una sorta di legame empatico con essa), in tempo per assistere a una piccola esplosione, molto fumogena più che altro.                                                                                                              
"Che?!?" gridò l'Uomo Ragno, mentre usciva in giardino per vedere cos'era accaduto. Ci volle un minuto affinché il vento disperdesse quella fitta foschia artificiale. Dopodiché Peter poté notare sull'erba dei frammenti color arancione che circondavano un foglio ripiegato, dal lugubre colore scuro. "Una bomba zucca", dedusse, pensando all'arma tipica dell'arsenale di Goblin. Raccolse con timore il messaggio e lo aprì, leggendo la scritta rosso sangue:
"Ci vediamo al ponte".                               
 Rientrò in casa dicendo a Judas e a Ben/Kaine,che si era ripreso: “Possibile che i criminali siano tutti così banali?” “Forse è un fatto intrinseco dell'animo umano " commentò l'esperto conoscitore della psiche. 
”Ci pensate?” continuò Peter.  “Già Harry emulò il padre portando… Mary Jane su quel ponte. Poi il Camaleonte mi fece credere la stessa cosa e si è ucciso da lì. Non me lo vogliono proprio far scordare,specialmente Norman” “Bè, se è per questo credo sia il destino " disse intervenendo Ben/Kaine " una volta ho anche salvato una ragazza suicida, lassù [nei panni di Ben Reilly, su UR DELUXE 6].
" Davvero? Assurdo. E chi ci sarà, stavolta?” “Non ci resta che scoprirlo” sentenziò Judas Traveller. 

Note al capitolo
Ammetto che questo capitolo sia abbastanza confusionario. Innanzitutto ho voluto riportare in scena due intriganti personaggi come Judas Traveller e Kaine, su cui chiarirò aspetti poco chiari nei prossimi episodi.
Per la questione delle May… la soluzione di Byrne in Capitolo Finale la ritengo abbastanza ridicola, dopo la saga del clone è stato fatto chiaramente capire che la piccola May era nelle mani di Osborn, in Grecia. Inoltre la storia dell'attrice-che-ha-impersonato-zia-May-rapita-e-che-è-morta-al-posto-suo non sta molto in piedi. Quindi ho rimescolato le carte in gioco. Ho volutamente citato "Il diario di Goblin", tra l'altro una storia edita su UOMO RAGNO DELUXE 30, dove c'erano i retroscena della saga del clone…
Per Ben Reilly ammetto sia una forzatura farlo tornare in quel modo, ma senza l'avventura di Todd DeZago con Spidey alleato al Dr.Strange non mi sarebbe mai venuto in mente… e poi almeno non ho usato la teoria "Non è stato lui a morire su UR 225".
Ultima cosa… la rinnegata Chapter One di Byrne poteva essere tranquillamente accantonata, se lo stesso John non l'avesse menzionata in avventure della serie regolare, compromettendo la continuità. Quindi ho rimediato così…


Capitolo quinto
L’OMBRA DI GOBLIN – seconda parte


 I misteriosi poteri di Judas Traveller stavano per teleportare l'ESPer stesso e l'Uomo Ragno sul ponte di Brooklyn, dove Goblin aveva dato loro appuntamento, presumibilmente per lo scontro finale.                                                                                                      
" E Kaine... lo lasciamo qui? Mia... zia potrebbe tornare da un momento all'altro " notava Peter Parker. “Se non ti dispiace rimarremo qui " disse il clone di Spidey " Abbiamo bisogno di tempo per riprenderci” “Già” aggiunse Traveller " Avete avuto uno shock per lo zar da parte di Ben Reilly” “Per cosa? " chiese Peter. " E' il termine migliore che mi viene da utilizzare... impiegato da popolazioni afroasiatiche per indicare una possessione spiritica” “Geesù, non farmi questi discorsi da psichiatra in questo momento... ora ho solo voglia di menare le mani... soprattutto con Norman Osborn ".Peter era furioso e non si preoccupò più di tanto di lasciare nel suo appartamento colui che un tempo era stato un suo nemico.        
”Buona fortuna " disse Kaine,mentre Judas e Peter sparivano.

Ponte di Brooklyn.                                                                                           
Istantaneamente Spidey si ritrovò sul ponte, abbastanza stordito dall'assenza di Traveller, ormai quasi una presenza rassicurante, grazie ai suoi poteri. Ma ciò che inevitabilmente attrasse la sua attenzione fu... Goblin. Non era preoccupante il suo nemico di per sé, ma più che altro le due persone prive di sensi che teneva tra le mani, afferrandone i vestiti: Arthur e Jill Stacy. Inoltre, questo Goblin gli sembrava strano... indossava il costume classico, a discapito del design più demoniaco assunto dallo stesso Norman Osborn durante l'ultimo scontro [v. UR 271/272], aveva una corporatura abbastanza esile... L'ipotesi più probabile che formulò Peter è che sotto quella maschera non ci fosse Norman Osborn.Che fosse quel nuovo Goblin che aveva affrontato tempo fa?                                    
" Lasciali, chiunque tu sia " esordì l'Uomo Ragno. 
" Ehi, da dove sei spuntato? " commentò basito Goblin, che vedeva comparire dal nulla l'atteso eroe.
”Ho detto lasciali” “Oh, altrimenti che farai, Peter? " rispose sghignazzando il folletto verde, per nascondere i suoi timori. "No... conosce la mia identità... spero davvero che gli Stacy siano svenuti..." pensò Spidey. “Non mi spaventi... tu non sei Norman. Sei solo un semplice surrogato " disse Peter, dettato dalla rabbia e dallo stress. L'espressione del suo avversario mutò in una maschera di delusione. " Ah, sì? Ora ti farò vedere…”. Così salì sul proprio aliante e prese il volo con gli Stacy ancora tra le mani. Spidey non poté far altro che lanciare una ragnatela verso l'aliante e appendersi.
”Accomodati pure, Uomo Ragno, c'è posto per tutti " ironizzò Goblin, mentre si dirigeva verso il centro abitato " Vedi, mi hanno detto che sarebbe troppo banale far cadere questi due dal ponte... forse è meglio farlo da qui? Cosa mi consigli, eh, Peter?". L'interpellato non sapeva cosa rispondere. Era sulle spine, perché temeva che da un momento all'altro i suoi amici potessero cadere fatalmente al suolo o risvegliarsi scoprendo il suo segreto. Non sapeva che intenzioni avesse la sua nemesi e tra l'altro era pericolosamente sospeso nel vuoto, appeso all'aliante.Nella sua mente per un attimo balenò il ricordo di Gwen, di quella tragica notte in cui lei perse la sua vita,e poi del capitano Stacy e del suo gesto eroico che salvò la vita ad un bambino.Gli Stacy ed il Ragno,un'unione sempre foriera di sventure.
“E così Norman non ha avuto il coraggio di affrontarmi faccia a faccia, eh? " gridò Peter. " Non preoccuparti, quel momento arriverà... molto presto...!”. Nel frattempo erano giunti in una zona abitata. La popolazione newyorkese si fermò a guardare curiosa la scena. Goblin planò su un tetto, abbandonò con violenza i corpi esanimi di Arthur e Jill e cercò di spiaccicare Spidey sulla parete del palazzo, ma l'eroe lo prevenne.                                                                                                                                                                                  
"Hai fatto il tuo sbaglio più grosso, folletto. L'unica cosa che vedo davanti a me non è un Goblin, ma un punching ball”. Spaventato dall'anomala ferocia dell'Uomo Ragno, l'inesperto Goblin gli scaraventò contro una bomba zucca, nel momento in cui gli Stacy stavano rinvenendo. Grazie al senso di ragno, Spidey si scansò e si mise al sicuro, ma insieme a Jill e Arthur assistette ad una scena raccapricciante. La bomba zucca destinata a lui colpì la cisterna del tetto,l'ennesima distrutta dagli scontri tra metaumani, e il getto d'acqua conseguente travolse senza preavviso Goblin, spingendolo con forza inaudita giù dal palazzo. Il tempo di riprendersi dall'esplosione e dai potenti schizzi d'acqua che l'avevano travolto, Peter si alzò per andare a vedere che fine avesse fatto il suo nemico.
" Tutto bene, voi? " disse rivolgendosi ai suoi amici. “Nei limiti... " rispose Arthur, accarezzandosi la testa nel vano tentativo di alleviare il dolore. I tre si avvicinarono al ciglio del tetto e videro sulla strada sottostante un Goblin inerme, immerso in un lago d'acqua, e molte persone che gli si avvicinavano. " Per fortuna che non si è fatto male nessun altro... scendo a vedere se è ancora vivo....”. Spidey sperava di sì, era già morto Venom il giorno prima e quello pseudo-Goblin non meritava certo quel triste destino. Gli faceva quasi tenerezza. Mentre scendeva rapidamente dall'edificio con la sua tela, vide qualcuno avvicinarsi al corpo di Goblin e sfilargli la maschera.
”No! " gridò, mentre la scena si avvicinava ai suoi occhi. Non gli sembrava giusto violare così pubblicamente la sua privacy, nonostante i suoi atti criminali. Ma una volta a terra, era troppo tardi: la maschera era tolta, e sia Peter Parker, vicino al corpo, che Jill e Arthur, dal tetto, riconobbero il volto del criminale.
Paul Stacy.
”Oh no... non può essere lui " fu il commento di Peter, che si avvicinava al corpo sempre più, sotto i flash dei reporter che erano giunti precipitosamente sulla scena. Si piegò, posò le dita sul collo di Paul e constatò amaramente che la caduta dal palazzo era stata fatale. Guardò in alto, verso il tetto dell'edificio incriminato, e vide la sorella di Paul piangere nelle braccia del padre. Anche se gli era sempre risultato un personaggio antipatico, Peter Parker non poteva rimanere indifferente alla morte di Paul Stacy, e non trattenne le lacrime sotto la maschera. Nel giro di un paio di minuti arrivarono poliziotti e medici della Volta, portando via il cadavere. E dei suoi parenti non c'era più traccia. La mente dell'Uomo Ragno era vuota. Per difendersi da tutto quello che stava succedendo, non pensava. Ma non gli riuscì per molto. Sconsolato, riprese a volteggiare, desideroso solo di tornare a casa e chiudersi in se stesso. Non voleva non pensare al dolore di Arthur, nel vedere morire suo figlio in quel modo e nello scoprire allo stesso tempo che era un Goblin. Né poteva non pensare a Jill, che aveva cercato di stargli vicino per la scomparsa di Mary Jane. Non riusciva a capire come potesse essere proprio Paul. Norman Osborn era riuscito a fargli il lavaggio del cervello? Che limiti aveva quell'uomo? Non aveva esitato a insidiare quel ragazzo e a usarlo per screditare la convinzione che lui,Osborn,fosse Goblin [v. UR 258]. In quel momento Peter era molto stanco, ma sarebbe voluto incappare in Osborn, per sciogliere una volta per tutte i dubbi che lo attanagliavano in quelle ore. Ma la misteriosa scomparsa di Judas Traveller non era affatto d'aiuto. Tornato a casa, entrò dalla finestra e riassunse i suoi panni borghesi, mettendo ad asciugare in un posto sicuro il costume bagnato. Visitò velocemente il suo appartamento, e vide Kaine che stava riposando in soffitta,probabilmente per non farsi vedere da May. Ma c'era qualcosa nell'aria che non andava, probabilmente era il suo senso di ragno ad avvertirlo. C'era troppo silenzio in casa. Dove poteva essere sua zia May?Mancava da troppo tempo. Inquietato da queste sensazioni, corse al piano di sotto, dal quale sentiva provenire il pericolo: infatti la scena che gli si presentò davanti agli occhi lo fece rabbrividire. May era per terra, in vestaglia, e accanto a lei il diario di Goblin aperto. L'unica cosa che Peter riuscì a intuire, in un secondo, era che sua zia doveva aver letto il diario (o almeno cominciato), scoperto tutto ed esser rimasta sconvolta. 
”No!”. Ancora una volta una sua distrazione aveva causato una fatalità. Se non avesse lasciato nel soggiorno quel diario, sua zia, o quello che era, non lo avrebbe potuto leggere e non le sarebbe venuto un infarto. Come aveva fatto pochi minuti prima con Paul Stacy, le andò vicino e sentì alterazioni del battito cardiaco e della frequenza respiratoria.  Chiamò il 911 con una velocità incredibile.

General Hospital, mezz'ora dopo.
Vedere sua zia in terapia intensiva gli riportava alla mente la dolorosa scena che aveva vissuto un paio d'anni prima, quando entrò nella sua vita Ben e poco dopo una May morì. Non riusciva a crederci. Chiunque fosse la donna in quel letto d'ospedale, Peter stava soffrendo da cani.Non potendo neanche starle accanto per ordine dei medici, pensò bene di andare ad accomodarsi in sala d'aspetto, in attesa di notizie. Nella moltitudine di persone sedute nell'atrio, riconobbe gli Stacy. Jill era avvolta da una coperta e stava bevendo una tazza di cioccolata calda, ma si vedeva lontano un miglio che aveva gli occhi rossi e gonfi, le guance umide di lacrime. Arthur, molto più freddo e distaccato, cercava di consolarla.
Per un attimo interdetto dalla loro vista, si avvicinò a loro e disse: " Salve. Ho saputo e... mi dispiace. Davvero” “Grazie, Peter " rispose il padre del defunto. “Oh, Peter... " disse Jill, lasciando la tazza sulla sedia e abbracciando l'amico. “Tu... che ci fai qui?” “Io... May ha avuto un infarto... è in terapia intensiva”.
La ragazza scoppiò nuovamente a piangere. " No, anche lei... una donna così adorabile... perché? Perché?” “Jill... se lo sapessi, ti risponderei. E' tutto così assurdo...". Si sedettero.
”Ormai la voce si è sparsa... presto tutti sapranno che mio figlio era Goblin " proferì a bassa voce Arthur.
”Arthur... ci dev'essere una spiegazione a questo. E poi, detto tra noi... sappiamo tutti che Norman Osborn era Goblin” “Non so... forse prima, ma ormai sono mesi che è nuovamente scomparso dalla circolazione...“Ma com'è successo tutto?” “E' assurdo, dev'essere impazzito... ci ha colto di sprovvista, ci ha stesi con dei colpi in testa. Non so perché l'abbia fatto. Quando ci siamo ripresi, eravamo sul tetto di un palazzo e stava lottando con l'Uomo Ragno” “E' coinvolto anche lui? " intervenne con non-chalance Peter.
" Sì, stava cercando di difendere sia noi che se stesso... Paul ha fatto esplodere una cisterna e l'acqua lo ha fatto... schiantare al suolo. Noi ci siamo fatti solo una bella doccia. Stavolta l'Uomo Ragno era dalla nostra parte, ma dato che Goblin era un suo nemico, forse senza di lui tutto questo non sarebbe successo.”
“Arthur, i genitori non dovrebbero mai assistere alla morte dei figli, si sa. Lo so per esperienza " disse retoricamente, celando la speranza che le parole di Kaine fossero veritiere. Ma prima che potesse sentirsi ancora una volta in colpa dell'esistenza stesso del suo alter ego, Peter vide un uomo distinto alla porta, che nonostante l'aspetto borghese, riconobbe come Judas Traveller.
”Mi scusate un attimo?”. Lo raggiunse e disse: “Mi devi delle spiegazioni". Judas prese a camminare nel circondario dell'ospedale, parlando con Peter: " Non è colpa mia se ti ho lasciato solo con Paul Stacy. Ci sono stati problemi nel mio accordo con Chakra” “Accordo? Quale accordo?Mi nascondi ancora dei segreti?” “Vedi, Peter, Chakra è un'entità psionica molto potente... non conosco neanche io la sua vera natura e perché si sia aggregata alla mia Schiera tempo fa. Il nostro incontro è avvenuto abbastanza recentemente, considerando che io sono un X-terno...” “Un X-cosa?” “X-terno, un mutante con una longevità infinita. Tempo fa io e lei stringemmo un accordo... o meglio, un legame empatico che amplificasse reciprocamente i nostri poteri. Ma non siamo riusciti a mantenerlo sempre stabile. Nei nostri attimi di debolezza gli Scrier mi hanno sempre truffato ed usato. Dopo essere stato liberato dallo Scrier originale, abbiamo operato una sorta di fusione, ma è abbastanza tumultuosa” “Che c'entra tutto questo col fatto che prima sei scomparso?” “Ti ho detto che negli attimi di debolezza del legame gli Scrier riescono a vincermi. E così hanno fatto: sono riuscito a teletrasportare te, ma hanno intercettato il mio viaggio. Ora sono riuscito a fuggire nuovamente, ma Chakra è stanca di questa situazione... vuole di nuovo la sua libertà”. Judas si infilò in un deserto ed oscuro vicolo cieco. In una scena insolita per occhi mortali, Peter vide sovrapporsi all'immagine di Traveller quella della donna, per poi seguirla con lo sguardo nella sua ascensione verso il cielo, mentre diventava sempre più piccola e più lontana, fino a condensarsi in un punto luminoso come una stella.
”Wow " fu il commento di Peter. " E' una grave perdita, per me. Ma questo non vuol dire che io sia inerme, ora. I miei poteri sono comunque molto raffinati e li useremo per distruggere Osborn e gli Scrier” “Io devo badare a mia zia, ora” “Peter, non è tua zia” “Non m'importa” “Non puoi permetterti altri problemi. Prima annienterai la tua antitesi, prima troverai la pace". Peter si ammutolì per un attimo, poi disse: " Cosa avresti intenzione di fare?” “Ho estorto agli Scrier un'informazione importante... So dove si trova Norman Osborn”.

Note al capitolo
E così ho svelato anche tutti i misteri del quinto Goblin – recentemente risolto da Mackie in maniera non troppo brillante – e su Traveller, personaggio un po’ travisato alla fine della Saga del Clone.


Capitolo sesto
L’OMBRA DI GOBLIN – terza parte

General Hospital, tarda sera.
Judas Traveller ha appena rivelato a Peter Parker di sapere dove trovare Norman Osborn.
" Davvero?” disse Spidey. "Sì” “Uh. Io... Io  non so se me la sento. Sono letteralmente distrutto, tutti questi eventi recenti mi hanno provato” “Sai che sono il maestro delle illusioni. Ti darò la sensazione d'essere fresco come una rosa...” e prima che potesse battere ciglio, l'Uomo Ragno si sentì rinascere.
”Wow... allora, dov'è Norman?” “In un posto che tu hai già visitato... la sua tenuta di campagna”.
" Peter! " gridò una voce femminile dall'interno dell'ospedale. Il ragazzo si voltò e vide Jill Stacy correre verso di lui.  “Jill, che succede?” “May...”
Peter, preoccupato, corse all'interno sfruttando tutta l'agilità delle sue gambe e raggiunse in men che non si dica il reparto di terapia intensiva. " Lei è suo nipote, vero? Mi dispiace... non ha retto oltre " disse con voce greve un medico. " No... anche lei...”. La morte ormai gli camminava accanto. Erano morte tre persone nelle ultime quarantott'ore, tutte in qualche modo legate a lui. Judas, Jill e Arthur lo raggiunsero subito. Lui aveva gli occhi lucidi e teneva la fredda mano della donna che per mesi aveva considerato sua zia. Jill lo abbracciò alle spalle, Arthur rimase sulla soglia a vegliare su di loro. Judas entrò nella stanza nascondendo la sua presenza a tutti tranne che a Peter. Con una mano afferrò Peter, con l'altra toccò il cadavere di May. Grazie al potere della psicometria, che permette di leggere la storia di un corpo al tatto, immediatamente l'ESPer e l'eroe ebbero dei flash sulla vita della donna... e le primi immagini rievocate parlavano di una vasca, di un laboratorio e di scienziati.....
" Era come immaginavo. Anche questa donna è un clone " sentenziò l'ESPer.  " Ma... le analisi... " cercò di controbattere Peter, nonostante l'evidenza dei fatti. " Chiederai a Mr.Osborn in persona spiegazioni in merito” “Andiamo " ribatté spinto dalla voglia di vendetta e dall'umana curiosità.
Peter salutò in fretta i presenti, con la scusa di voler rimanere un po' da solo, e uscì dall'ospedale con l'invisibile Traveller.

" Allora? " fu la domanda di un Uomo Ragno ansioso e fremente. “Un attimo... senza Chakra ho bisogno di concentrarmi per teletrasportarmi, non mi viene spontaneo " spiegò il suo insolito partner.

Tenuta di campagna degli Osborn, pochi secondi dopo.
Tutto era completamente buio. Quel posto ricordava brutti momenti a Spidey. Con prudenza, i due alleati si avvicinarono all'ingresso e Judas aprì telecineticamente la porta.
" Prima tu, grazie... " disse Spidey, vedendo davanti a sé il niente.  Avanzarono a passi lenti per quegli ambienti. Nessun segno di anima viva. Ma il senso di ragno scattò improvvisamente, e dall'oscurità mani bianche afferrarono Judas Traveller e lo portarono a sé, facendolo scomparire nell'ombra.  “Judas!”. Peter cercò con le mani la persona invocata, ma sentiva solo le pareti al tatto. Improvvisamente un brivido di paura gli percorse la schiena.
"Ma cos'era, un varco dimensionale?... sono qui, solo... sto andando dal mio più grande nemico per un faccia-a-faccia, in agguato ci sono gli Scrier, che sembrano saperne quanto il Dr.Strange di magia, tanto da mettere in difficoltà un tipo come Traveller... ma devo andare avanti. Devo riprendermi mia figlia e mia moglie". Avanzò oltre, finché non si aprì un portale, dal quale un grosso fascio di luce colpì Peter.
In fondo ad un immenso salone gotico, Norman Osborn, con una nuova, raccapricciante tenuta da Goblin, ma a volto scoperto, era epicamente seduto su un trono di legno intagliato.
" Da quanto tempo, Peter” “ Norman... " disse il Ragno, sfilandosi la maschera e lasciandola cadere a terra, in modo da equipararsi al suo avversario per il confronto.  “Immagino tu sia in cerca di risposte” “Voglio la verità. E poi potremo discuterne a modo nostro” “Ok, starò al tuo gioco. In fondo che gusto ci sarebbe nel tramare contro di te senza che tu alla fine scoprissi come ho banchettato con la tua esistenza...?” “Norman... parla. Ho già scoperto che in qualche modo hai clonato mia zia senza che potessi rendermene conto”.
”Sai com'è, caro Peter... la tecnologia avanza, e non è stato difficile, per i miei scienziati, concepire una tecnica di clonazione a prova di analisi. O potenziare il giovane Paul Stacy, mettendolo completamente alla mia mercé, tanto da poterlo mettere contro la sua stessa famiglia”.
Peter rimaneva muto e perplesso.
”Che hai a che fare con la morte della piccola May e di Mary Jane?” “Cambi argomento, eh? Bene, bene… bè, la piccola May è nell'altra stanza” “Dammi un buon motivo per credere che oltre quella porta ci sia mia figlia” “Semplice: l'ho rapita… ho ingannato Mary Jane!” “Spiegami, Norman... a che scopo rapirla, invece di privarmela per sempre?” “Grandi progetti su di lei, tutto qui. Sai cosa vuol dire avere tra le mani la figlia dell'Uomo Ragno? Un investimento per il futuro. Oppure un modo per illuderti di poterla riavere, per poi privartene davvero per sempre... si tratta solo di mie decisioni repentine. In fondo, è lo stesso discorso che ho fatto con Paul Stacy... perché usare un clone di qualcuno o un qualunque Scrier come mio sostituto, quando avrei potuto sconvolgere qualche vita usando lui?” “Lo ammetto, Norman. Mi fai paura. O meglio, mi fa paura l'idea che il genere umano abbia partorito un essere come te. Che ti ho fatto di male?” “Nulla in particolare, credo. All'inizio ero solo un po' geloso del piccolo Harry... poi le cose sono degenerate, no?” “Decisamente. Allora se non c'è nessun buon motivo per odiarmi, lasciaci in pace. Ridammi la mia famiglia” “La tua famiglia? Intendi la piccola May?” “La bambina e Mary Jane”.
Norman scoppiò in una fragorosa ed inquietante risata.
”Ok, su May potevo avere progetti, ma su Mary Jane? A che scopo rapirla, tenerla in vita, sostenere delle spese per questo? Non ci hai pensato, anche quando ti ho fatto credere di aver tenuto prigioniera quella vecchia bacucca di tua zia?”. Peter non parlava, ma aveva paura del seguito di quel discorso.
”Avevo lasciato precise disposizioni alla confraternita. Una serie molto precisa di piani di riserva, considerando ogni eventualità. Sono un tipo previdente, sai. Nel caso remoto in cui tu mi avessi sconfitto, avrebbero dovuto prima terrorizzarvi e poi uccidere tua moglie” “Vuoi dire che...” e poi Peter troncò la frase.
Sentiva che a differenza di altre volte, Norman era malvagiamente sincero. I suoi discorsi filavano e non ci misero molto a convincere Peter della propria veridicità. Appena la consapevolezza riguardo quelle parole raggiunse la sua mente, Spidey balzò addosso alla sua antitesi come un felino della savana, lo sollevò dal suo trono e prese a percuoterlo con violenza inaudita, con una ferocia che non aveva mai manifestato in tutta la sua carriera. Quell'uomo che stava picchiando aveva distrutto la sua vita più e più volte e non meritava altro che quello, secondo lui.
Stanco, si fermò un attimo a contemplare il volto tumefatto di Norman Osborn.
”Bene, ti sei sfogato? Bravo, mi piace quanto ti arrabbi. Tanto il siero dei Goblin guarirà presto queste ferite”. Il Ragno aveva ormai perso il controllo e ringhiava. Il Folletto era riuscito nel suo intento.
”Su, non fare così. Ti darò qualcosa per calmarti”.
Con tutta tranquillità, Norman si liberò dalla presa, si recò nell'ambiente antistante al trono e aprì una porta.  “Potete venire " sussurrò a qualcuno.
A quelle parole, due bambini impauriti entrarono nella sala, camminando mano nella mano. Il cuore di Spidey balzò in gola.  Riconosceva il bambino: era Normie Osborn, il nipote di Norman.
Ma era la bambina dai capelli castani e mossi, dell'età di circa due anni, ad emozionarlo. Era inequivocabile che fosse sua figlia May. Lo sentiva. Lo evinceva dai tratti, dai colori, dalle espressioni.
”May…” sospirò Peter.  “Nonno, perché l'amico di papà è vestito da Uomo Ragno? Io odio l'Uomo Ragno” piagnucolò il nipote di Goblin. “Noi tutti lo odiamo, piccolo Normie. È solo una pagliacciata, non preoccuparti " lo tranquillizzò il nonno. Prima che Peter potesse correre a prendere tra le braccia May e a portarla in salvo, il portale da cui si accedeva al gotico salone esplose sotto i colpi telecinetici di Judas Traveller, traboccante di energie psioniche, a causa della sua furia. “Osborn! È finito il tuo tempo… quanto altro pensavi di potermi tenere occupato con i tuoi Scrier!?”.
Sul volto di Norman Osborn comparve un'espressione di paura.

Nei sotterranei della tenuta Osborn.
Judas Traveller l'aveva preso e sbattuto lì, nel mezzo dell'azione. "Renditi utile" gli aveva detto. Ma Kaine (o Ben Reilly, come dir si voglia) non sapeva cosa fare in particolare, oltre che aiutare l'ESPer a mettere K.O. qualche membro della Confraternita degli Scrier. "Chissà cosa succede di sopra" pensavano Kaine/Ben.
Quando raggiunsero un sofisticatissimo laboratorio, il sopito spirito scientifico di Peter Parker si risvegliò in loro, spingendoli a guardarsi in giro avidamente. Analizzando uno dei terminali, Ben notò che c'era del materiale utilissimo per tutti loro… per il lavoro di Peter (che faceva il ricercatore) ma soprattutto per sé… in quei dati c'era la possibilità di salvezza per il suo corpo malato. Erano mesi che la degenerazione cellulare si era bloccata. Questo perché in cambio della fine dei dolori atroci che la malattia dei cloni comportava, Kaine aveva accettato di riserbare il più assoluto silenzio e di nascondersi nelle fogne di New York. Proprio come un tossicodipendente con un'agognata dose. Solo le recenti manifestazioni del suo senso di ragno - amplificato dalla malattia, generava vere e proprie visioni profetiche sul futuro - lo avevano risvegliato, assistendo in anteprima alla morte di Mary Jane e al ritorno di Judas Traveller sulla Terra. Il conforto di un alleato potente lo aveva spinto a uscire dalla sua clausura. Masterizzati quei dati, Kaine sperava di poter guarire definitivamente il suo corpo….


Contemporaneamente, nel salone principale dell'edificio…
Uno scambio di sguardi fugacissimo tra Judas, Peter, Norman e May e un messaggio telepatico nella mente del Ragno: "È tutto vero". Traveller aveva confrontato tutte le informazioni, i ricordi, i tracciati mentali…e tutto corrispondeva.  Questo confermava anche che la bambina era la piccola May.
"Allora… Mary Jane è morta" concluse Peter, preso dallo sconforto. Ma voltata la testa verso la bambina e i suoi occhi dolci, venne rincuorato: aveva ancora una famiglia, anche se incompleta.
”Io e Parker abbiamo avuto degli screzi, in passato, ma una causa comune ci ha fatto alleati " iniziò a sentenziare Judas " Sono secoli che studio la natura umana, e Peter Parker è dotato di uno degli animi più puri che abbia mai visto. E non merita tutto ciò che gli hai fatto, Norman”.
Attingendo ad ogni oncia del suo potere, Traveller scaraventò Goblin contro il muro e iniziò a violentarne la mente, provocandogli convulsioni. “Judas, fermati! Che fai? " intervenne l'Uomo Ragno.
”Che fai al nonno? " commentava un arrabbiato Normie, mentre la piccola May scoppiava in lacrime.
Dopo un minuto di violenza psionica, Osborn venne fatto cadere pesantemente sul pavimento e Peter ebbe diritto ad una spiegazione.
”Meritava una condanna esemplare e l'avrà. Ho manipolato la sua mente in modo tale che, pur sempre conscio della drammatica e paradossale situazione, si troverà schiavo dell'incontenibile impulso di denunciare tutte le sue malefatte e ammettere le sue colpe, salvaguardando allo stesso tempo il segreto della tua identità.  E’ alla tua mercé” “Traveller, non puoi permetterti di perpetrare una simile violenza… neanche su di lui " furono le parole dell'eroe, nonostante tutto ancora vinto dai suoi valori e dal suo senso di responsabilità.
”Credimi, è giusto così e non mi fermerai. Anche questi bambini innocenti hanno bisogno del sollievo dei miei poteri " disse, mentre si avvicinava loro, poggiando una mano sulla testa e facendoli addormentare “La guerra tra i Parker e gli Osborn sarà solo un vecchio incubo, per loro. E la piccola May ti considererà sempre il suo papà, come se fosse cresciuta con te” “Judas, tutto questo è contronatura, anzi, innaturale… cosa vuoi che me ne faccia di una realtà alterata dai tuoi poteri!?”.
Prima che si potesse accendere una discussione in merito, entrò nella stanza Kaine, con un disco tra le mani.  “Mi sono decisamente perso qualcosa” commentò con un insolito umorismo, vedendo la scena: Goblin esanime a terra, i due bambini addormentati… “Ben! Tu che ci fai qui?” gli chiese sorpreso Spidey.
”Ci ha portato Judas qui… ne abbiamo approfittato per prendere questo" diceva, mostrando ciò che aveva in una mano - un CD con moltissime informazioni utili. Peter, però, non parlava più. Al posto suo, lo fece il suo clone.  “E ora che si fa?” “Andate a casa. Avete bisogno di riprendervi. Nei prossimi giorni sarete molto impegnati”. L'ESPer chiuse gli occhi, fece una smorfia per indicare uno sforzo e magicamente ognuno si ritrovò nel posto in cui doveva essere: Peter e la piccola May riposavano nel letto che una volta l'eroe condivideva con Mary Jane, mentre Kaine godeva del suo primo sonno tranquillo in quello della defunta zia May;  Goblin si costituiva alla polizia locale; il piccolo Normie tornava nelle braccia di sua madre Liz  - che ne aveva anche denunciato la scomparsa pochissime ore prima. E Judas Traveller… chissà.

Qualche tempo dopo…
Nei giorni seguenti lo scontro, la stampa e le autorità non lasciarono fiato a Peter Parker, che, armatosi di un avvocato come Matt Murdock (in arte il suo collega Devil), affrontò il popolarissimo (per i mass media) processo contro Norman Osborn, che con la sua confessione e le sue indicazioni faceva crollare un impero costruito tra America e Europa, facendo sciogliere la Confraternita degli Scrier, facendo tremare Kingpin e i boss della costa est, facendo di Peter Parker un martire nazionale…
All'uscita dalla sentenza finale, fu d'obbligo un discorso privato tra l'Uomo Ragno e Devil tra i tetti di New York. “Ora sei contento? Osborn ha avuto quello che si merita, e in fondo anche tu” “È una vittoria di Pirro, dettata dalle manipolazioni di un telepate. E poi, cosa ho avuto? Del denaro” “Peter, non parlare in questi termini… non mi sembra che tu abbia mai navigato nell'oro. Ora puoi rilassarti e goderti tua figlia” “Una figlia che non ha una madre” “È vero… non abbiamo avuto modo di parlarne. Mi dispiace perché tu mi sei stato vicino dopo la morte di… Karen. Strano,entrambi abbiamo salvato una bambina e abbiamo perso la donna della nostra vita” “Sì, ma io non pensavo che lei… fosse andata via davvero. Per sempre…”. Fortunatamente la maschera nascondeva le lacrime, ma il suo tono di voce lo tradiva.
”… e comunque non so se mi rilasserò. È un mio diritto e un mio dovere farmi una famiglia, ma ho bisogno di riscattare tutto il male che ho involontariamente fatto come Uomo Ragno… e tutte le vite salvate in questi anni non bastano” “Secondo me sbagli, ma se puoi fare di più…” “Ho qualcosa in mente… probabilmente presto ne sentirai parlare” “Sono incuriosito”. Rimasero a chiacchierare qualche altro minuto e poi si congedarono.
E mentre volteggiava, Peter pensava che avrebbe voluto che quella fosse l'ultima volta che indossava il costume. Avrebbe fatto di tutto per perseguire quell'obiettivo, ora che doveva pensare a sua figlia, ma sapeva che difficilmente sarebbe riuscito ad appendere al chiodo la maschera. Erano anni che ci provava…

Casa Parker, un'ora dopo.
L'appartamento era stato preso d'assalto da un'orda di famelici giornalisti, che Peter Parker aveva puntualmente liquidato con falsa cortesia, con l'aiuto di Anne Watson, la zia di Mary Jane che per l'occasione era tornata dalla Florida per dare man forte al ragazzo. E il povero Kaine, che dopotutto era ancora un mostro ricercato, rimaneva chiuso in soffitta, come un povero prigioniero.
L'ennesimo campanello suonato rischiava di far venire uno scatto d'ira a Peter, il quale aprì la porta con molta violenza. “Si può sapere che…?” gridò, fermandosi quando si rese conto di chi aveva davanti. Desiree Winthrop, una vecchia fiamma di Ben Reilly, che in un'occasione aveva dichiarato di avere percezioni particolari, soprattutto riguardo il ragazzo e soprattutto dopo la sua morte [v. UR 265].
”Scusa, Peter, disturbo? Sono venuta oggi perché il processo è finito e… avevo bisogno di parlarti” “Uh, ok. Entra, accomodati”. La piccola May li raggiunse subito e Peter si rammaricò di non avere ancora avuto il tempo di passare del tempo con lei serenamente.  “Si tratta di Ben. Ricordi quello che ti dissi a suo tempo, sulle sensazioni che avevo su di lui, eccetera...” “Sì, ricordo…” disse Peter alquanto perplesso. “Beh, è un po' che volevo dirtelo, ma essendo una cosa assurda mi sono contenuta… Peter, secondo me è ancora vivo. So che non ha senso, ma qualche settimana fa ho sentito che era di nuovo tra di noi. Avevo sempre covato la sensazione che non fosse completamente trapassato, ma…” “Ho capito, Desiree, ma… ci sono cose che non potresti capire” “Ma allora… lo sai anche tu? " chiese lei con occhi sgranati. “Vieni con me.  Ma devi promettermi che non ne farai parola con nessuno” “Ok…”.
Fece cenno di seguirla e la portò in soffitta.  Non era troppo convinto di quello che stava facendo, ma si fidava della ragazza. Aveva già elaborato un'abbastanza verosimile storia da propinarle - non per cattiveria, ma per salvaguardarla. E poi, se lei aveva davvero queste sensazioni sul ritorno di Ben, non avrebbe ceduto facilmente.  Quando aprì la porta che separava il recluso Kaine/Ben dal mondo esterno - ma giusto per il tempo in cui si sarebbe trattenuta Anne Watson - Peter disse solo: “Ecco Ben”.
Desiree trasalì, e il ragazzo anche. Non si aspettava che lei fosse lì in quel momento.
”Sì, lo sento che è lui! Ma… cos'è successo?” “È stato tra la vita e la morte per mesi. È così che l'ha ridotto Goblin, e lui ha preferito far credere che fosse morto”. La ragazza scoppiò in lacrime e corse ad abbracciare l'amico ritrovato, nonostante il suo nuovo aspetto.  Kaine era alquanto sconvolto da quello che stava succedendo. A salvare Spidey da quella situazione imbarazzante (in cui si era cacciato con le sue mani) una voce.

“Peter! Una visita per te” urlava Anne Watson dall'ingresso. Peter lasciò soli i due e si recò da Anne per scoprire l'identità dei visitatori: Jill e Arthur Stacy.
”Ciao, Peter” salutò il vecchio Arthur.  “Che ci fate qui?” “Volevamo farti i complimenti per l'esito del processo… " disse sommessamente la ragazza. “Grazie!” “… e avvisarti che siamo in partenza " furono le parole di Arthur.  “In partenza? Per dove?” “Ci trasferiamo” “Sai, dopo lo scandalo di Paul… e poi dal processo è evinto che Norman Osborn ha ucciso la povera Gwen per colpirti - davvero terribile - e quindi il motivo originario per cui siamo venuti nella Grande Mela è decaduto… e poi abbiamo proprio bisogno di cambiare aria”.
In effetti si vedeva che Jill nutriva qualcosa di più per Peter, ma nonostante fosse inequivocabilmente single, non le andava di sedurre un vedovo padre di famiglia, nonostante pensasse seriamente di amarlo. Ma non avrebbe mai avuto il coraggio di dirgli tutto. E quindi era meglio non vederlo più.
”Bè, immagino sia una decisione irrevocabile… arrivederci, allora. Spero di non perdere completamente i contatti” “Anche noi. Buona fortuna ragazzo " disse il vecchio Arthur, abbracciandolo e dandogli un paio di pacche sulla spalla.  “Addio, Peter” disse molto melodrammaticamente una Jill sconsolata, in un abbraccio che sembrava non dover finire mai. I due salutarono un'ultima volta e si avviarono sul viale del tramonto.
"Avrei voluto sapere da Arthur informazioni sul senatore Ward, ma ormai non ho più voglia di occuparmene… se la verità è tanto sconvolgente, preferisco mi venga risparmiata. E comunque anche gli Stacy mi lasciano… mi rimangono la bambina, Ben e Anne, fin quando resterà… e mi dovranno bastare" furono gli ultimi pensieri del Ragno.

Note al capitolo
Nel finale, le più attese rivelazioni, il destino di zia May, della piccola May e di Mary Jane: spero siano abbastanza soddisfacenti!